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Borse in altalena, ma Piazza Affari è la migliore

L’inflazione Usa non spaventa le Borse e dopo una mattinata piena di tensioni, Piazza Affari chiude al meglio (+1,81%) sull’onda del gran rimbalzo di Leonardo e Recordati – Ottime anche le performance di Enel e Atlantia.

Borse in altalena, ma Piazza Affari è la migliore

Piazza Affari è prima in Europa, +1,81%, 22.433 punti, al termine di una seduta da capogiro, con i mercati ancora molto volatili e influenzati da una serie di dati macro. In primo luogo corre l’economia della zona euro, trascinata dalla Germania (+0,6% il Pil congiunturale tedesco nel quarto trimestre del 2017; +2,9% tendenziale, contro +3% atteso). L’Italia limita la sua crescita all’1,4%, ma è pur sempre al top da sette anni.

Dall’altra parte dell’Oceano, sale più delle attese l’inflazione Usa, innescando i timori di un inasprimento della politica monetaria da parte della Fed. A compensare la corsa dei prezzi provvede, almeno in parte, il calo inatteso delle vendite al dettaglio, scese dello 0,3% a gennaio. Questa serie di notizie mandano su e giù i listini, che alla fine prendono una piega positiva. Il Toro domina le Piazze di Francoforte +1,17%, Parigi +1,1%, Londra +0,64%. Più arretrata Madrid +0,37%. Wall Street apre debole, poi vira in verde, con l’inflazione che alla fine non fa così paura.

Il dollaro, dopo un parziale recupero, ripiega. L’euro torna in vantaggio sul biglietto verde e il cross si porta a 1,24 (+0,44%). Inverte la rotta anche il petrolio, che ritrova la stella polare della crescita, grazie a un aumento più contenuto delle stime delle scorte settimanali in Usa, salite per la terza volta di fila. Brent +0,54%, 63,06 dollari al barile. Netta affermazione dell’oro, che supera i 1346 dollari l’oncia.

Cambia passo l’obbligazionario italiano, che approfitta della debolezza del Bund, più influenzato dal movimento della curva Usa dopo i numeri sull’inflazione. Il rendimento del Btp 10 anni scende al 2,06% e lo spread con l’omologo tedesco si restringe a 130.30 punti base (-1,66%).

In Piazza Affari prende il volo Recordati, +4,9%, fiaccato da una serie di sedute negative. Ieri gli analisti di Goldman Sachs hanno tolto la raccomandazione “vendere” sul titolo. Forte apprezzamento per Leonardo, +4,66%; Atlantia, +3,79%; Exor +3,39%. Ma sono soprattutto le banche che alzano la testa e su molte big fioccano gli acquisti. Bper +5,19%; Banco Bpm +3,9%; Unicredit +2,82%. In calo Mediobanca -0,8%, mentre fuori dal Ftse Mib crolla Creval -4,34%, alla vigilia dell’aumento di capitale. Secondo fonti stampa il prezzo di emissione delle nuove azioni avrà uno sconto del 15% rispetto al valore dell’azione al netto dei diritti di opzione.

Pochissimi i segni meno fra le blue chip. Fra queste Prysmian -0,65% e Brembo -0,33%. Una pioggia di acquisti premia le Mid Cap. A pochi minuti dalla chiusura i titoli che cambiano in rialzo di oltre 3 punti percentuali sono Gedi, Cementir, EI Towers, Interpump, Gima TT, El.En, RCS, Acea, Iren, Datalogic e Biesse.

Titolo peggiore di giornata è la Juventus, -8,58%, dopo la partita di andata degli ottavi di finale di Champions League, il cui risultato rende più difficile il passaggio del club al turno successivo.

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