I mercati restano nervosi: Wall Street è volatile e i listini europei chiudono in calo una settimana da dimenticare. Piazza Affari perde l’1,33%. 22.166 punti, dopo essere scivolata, nel corso della seduta, anche sotto i 22.000 punti. Ma la nave economica va: l‘industria italiana è andata oltre le attese in dicembre, archiviando il 2017 con una crescita media del 3%, la migliore da sette anni, al passo con i partner europei.
L’andamento di Borsa è simile a Parigi, -1,41%; Francoforte -1,25%; Madrid -1,2%: Londra -1,29%.
New York è in altalena. Dopo una buona partenza in scia all’approvazione del bilancio da parte del Congresso, al momento il Dow Jones galleggia intorno alla parità. Un andamento insufficiente, per tirare un sospiro di sollievo sul sell-off in corso. La chiusura in rosso di ieri sera ha sancito d’altra parte l’entrata ufficiale di Wall Street in una fase di “correzione”. Dall’ultimo picco del 26 gennaio i listini americani hanno perso più di dieci punti percentuali e alla capitalizzazione mondiale dei titoli azionari, sono venuti a mancare oltre 5mila miliardi di dollari.
Fra i settori più penalizzati c’è quello dell’energia, con la discesa dell’oro nero. Anche oggi il petrolio è negativo. Il Brent perde il 2,18% e scende a 63,4 dollari al barile. Il Wti scende sotto i 60 dollari al barile, per la prima volta da sei settimane. Sul fronte monetario resta poco mosso il cambio euro-dollaro, in area 1,22.
Sotto pressione il secondario italiano, insieme ai periferici di tutta la zona euro: sale il rendimento del Btp 10 anni al 2,07%, mentre lo spread con il decennale tedesco si allarga a 132.50 punti base, +9,5%.
In Piazza Affari gli acquisti premiano Unipol (+1,06%) e Unipolsai (+1,52%), in scia ai conti. Per la stessa ragione sale Mediobanca, +0,7%, che ha chiuso il primo semestre 17-18 con ricavi e utili record. In rialzo Banca Generali +0,86% dopo la pubblicazione dei buoni risultati del 2017, e Campari, +0,83%.
Le prese di beneficio penalizzano Finecobank, -3,9% e Banco Bpm -3,19%. Prosegue la discesa di Recordati -3,41%. Male il settore auto con Fiat -2,95%. In discesa Prysmian -2,37; Eni -2%.
Piatta Atlantia, che avrebbe raggiunto un accordo con le banche per ottenere migliori condizioni di finanziamento in vista del rilancio su Abertis.