Tutto come previsto. La 23esima giornata non regala scossoni in vetta ma lascia le posizioni invariate, rispettando così le indicazioni della vigilia. In effetti era difficile che Benevento è Sassuolo potessero creare problemi a Napoli e Juventus e i pronostici sono stati rispettati, seppur con modalità diverse. Vittoria cinica e concreta quella degli azzurri nel derby campano, spumeggiante oltre ogni ragionevole previsione quella dei bianconeri sui malcapitati emiliani, quasi i ruoli di “cicala e formica” si fossero improvvisamente ribaltati.
La novità di questa stagione sta proprio nella trasformazione degli uomini di Sarri, ormai decisi a badare alla sostanza più che alla forma. Del resto i campionati si vincono così ed è proprio questo il sogno che gli azzurri vogliono trasformare in realtà: partite come quella di Benevento vanno vinte a prescindere dalle dimensioni del risultato.
Detto questo non è che il Napoli del Vigorito sia stato brutto, anzi: vedere il gol spacca-equilibrio di Mertens per credere. Dopo quello stoppato dalla traversa di Insigne, ecco il pallonetto vincente del belga a lasciare di sasso Puggioni (20’) e a regalare il vantaggio agli azzurri, indirizzando così i 3 punti sulla strada del capoluogo campano. Il raddoppio di Hamsik (47’) ha spianato ulteriormente la strada, prima che il Var togliesse giustamente un rigore al Benevento per un fuorigioco a inizio azione.
Emozioni sostanzialmente finite, salvo l’uscita dal campo di Mertens per un infortunio alla caviglia (76’): in attesa degli esami odierni si può dire che filtra un discreto ottimismo visto che il belga ha lasciato Benevento senza sentire dolori particolarmente forti.
“Non mi pare nulla di preoccupante – ha confermato Sarri. – Sono contento per la vittoria, giocare da loro non è facile e noi abbiamo faticato a entrare nel match. La verità è che stiamo facendo un campionato incredibile con 60 punti in 23 giornate, la Juve sta tenendo lo stesso passo ma per lei è una cosa molto più normale. Pressioni? Assolutamente no, siamo già andati oltre le aspettative di tutti”.
Gol e spettacolo al Vigorito ma mai come a Torino, dove la Juve ha addirittura esagerato. Il 7-0 finale ha letteralmente umiliato il Sassuolo, giunto allo Stadium con la voglia di dire la sua e rimandato a casa con le ossa rotte. Una goleada che lascia ottime sensazioni in vista della partita di Firenze (venerdì) e, soprattutto, di quella col Tottenham (martedì 13), sin qui la più importante della stagione.
Arrivare a questi impegni con una difesa che non prende gol e un attacco capace di segnarne a raffica non può che suscitare ottimismo, a patto però di non smarrire mai la voglia di lottare. Quello che è successo ieri infatti non fa testo, nemmeno per una Juve abituata a dominare: un 7-0 però è troppo perfino per lei.
Merito di una giornata in cui tutti hanno reso al massimo e di un Sassuolo addirittura imbarazzante, completamente inadeguato di fronte a una Signora in grande spolvero. L’equilibrio, se di questo si può parlare, è durato meno di 10 minuti: al 9’ infatti Alex Sandro ha battuto Consigli per la prima volta con un tap-in ravvicinato.
Da lì in poi è stato Juve show e alla festa hanno partecipato davvero tutti: Khedira (doppietta al 24’ e al 27’), Pjanic (splendido tiro di controbalzo al 38’) e Higuain, autore di una tripletta d’autore nella ripresa (63’, 73’ e 83’). Anche a Torino però, proprio come a Benevento, una nota negativa a macchiare la giornata: Matuidi s’è fermato per un problema muscolare e salterà il Tottenham.
Assenza importante, che si aggiunge a quelle di Dybala e Cuadrado e che può complicare i piani di Allegri, consapevole di quanto conti l’appuntamento europeo per tutto il mondo Juve. “Purtroppo è così ma in qualche modo faremo – ha confermato il tecnico bianconero. – Prima della Champions però dobbiamo pensare a Firenze, come sempre sarà una trasferta insidiosa. Contro il Sassuolo era importante vincere, il nostro primo obiettivo resta il settimo scudetto consecutivo”.
Un sogno, quello tricolore, a cui aspira anche il Napoli. E la battaglia, questa volta, promette di restare viva fino alla fine.