Domenica senza storia o trappole in vista? Il quesito, nel presentare la lotta al vertice della 23esima giornata, è pressoché d’obbligo: Juventus-Sassuolo (ore 15) e Benevento-Napoli (20.45) infatti non sembrerebbero presentare particolari insidie, e però, proprio per questo, non vanno date per scontate. Certo, le differenze tecniche sono addirittura enormi e il cammino sin qui disputato da entrambe le contendenti al titolo non lascia presagire cali di tensione, ma il calcio ci ha abituato che nulla, in fondo, è davvero impossibile.
Ancora una volta, per la gioia (si fa per dire) di Sarri, sarà la Juventus la prima a scendere in campo. Una vittoria nel match casalingo contro il Sassuolo darebbe dunque il primato in classifica, seppur in attesa della risposta del Napoli nel posticipo di Benevento.
“Non possiamo permetterci di perdere punti – ha ammonito Allegri – Il Sassuolo ha buoni giocatori soprattutto davanti, recentemente ha battuto l’Inter e pareggiato con la Roma. Dovremo aggredire la partita sin dall’inizio e proseguire il nostro trend, nell’ultimo periodo segniamo un po’ meno ma non prendiamo gol”.
In effetti la Signora ha ripreso a marciare a ritmi più che sostenuti: l’ultima sconfitta risale al 19 novembre contro la Sampdoria, da allora un solo pareggio e 8 vittorie di cui 6 consecutive, a cui andrebbero aggiunte anche le due di Coppa Italia e quella di Atene in Champions.
Di questo passo solo un grandissimo Napoli potrebbe impedirle di raggiungere il settimo scudetto, a patto però che tutto continui a girare per il meglio. Contro il Sassuolo non sono dunque ammessi passi falsi e Allegri, alle prese con alcuni problemi di formazione, dovrà necessariamente continuare la striscia di successi. Il tecnico deve fare i conti con il forfait di Douglas Costa e con un Bernardeschi non al meglio: l’ex viola stringerà i denti, altrimenti il 4-3-3, alla luce degli infortuni di Dybala e Cuadrado, non avrebbe ragion d’essere.
Per il resto formazione tipo con Buffon in porta, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini e Asamoah in difesa, Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo, Bernardeschi, Higuain e Mandzukic in attacco. Sistema di gioco identico anche per Iachini, che proverà a uscire indenne dallo Stadium affidandosi a Consigli tra i pali, Lirola, Lemos, Acerbi e Peluso nel reparto arretrato, Missiroli, Magnanelli e Duncan in mediana, Berardi, Matri e Politano nel tridente offensivo.
In serata, col risultato di Torino già deciso, sarà la volta del Napoli, impegnato nel derby campano contro il Benevento. A guardare solo i numeri non dovrebbe proprio esserci storia: la prima contro l’ultima, il terzo miglior attacco (48) contro il peggiore (13), la difesa meno battuta (14) contro quella che ha subito più gol (49).
Guai però a dimenticare che i giallorossi, tra le mura amiche del Vigorito, hanno sconfitto la Sampdoria e beffato il Milan in pieno recupero, e poi questo è un derby molto sentito e che dunque esula dalla classifica. Servirà un Napoli sul pezzo: dovesse essere così, inevitabilmente, arriverebbero i 3 punti.
Sarri confermerà il 4-3-3 dei titolarissimi con Reina in porta, Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Allan, Jorginho e Hamsik in mediana, Callejon, Mertens e Insigne in attacco. De Zerbi tenterà la missione (quasi) impossibile con lo stesso sistema di gioco ma interpreti molto diversi: il neo acquisto Puggioni tra i pali, Venuti, Billong, Tosca e Letizia nel reparto arretrato, Memushaj, Cataldi e Viola in mediana, Guilherme, Coda e D’Alessandro nel tridente offensivo.