Una parte del Brasile lo ama ancora e grida al complotto giudiziario ma Lula non è più eleggibile perchè ieri è stato condannato a 12 anni per corruzione e non può più salire ai vertici dello Stato.
L’ex presidente operaio, a favore del quale ieri sono scesi in piazza diecimila simpatizzanti, farà ricorso ma per ora il Tribunale regionale di Porto Alegre lo ha estromesso dalla corsa presidenziale condannandolo a una pena addirittura pià pesante di quella rimediata in primo grado a seguito dello scandalo Petrobras.
Per la sinistra brasiliana e più in generale del Sud America è una vera mazzata, ma i giudici sono stati inflessibili: “Esistono prove – hanno sostenuto – che l’ex presidente fu uno dei principali artefici, se non addirittura il principale”, di un sistema di corruzione creato attraverso la distribuzione degli appalti Petrobras che prevedeva tangenti per i dirigenti del partito di Lula, il PT.
I sostenitori dell’ex presidente però non si arrendono: oggi riunione straordinaria della Direzione del PT che annuncerà che Lula correrà comunque alle prossime presidenziali. Ma la legge glielo vieta e difficilmente il ricorso alla magistratura che Lula presenterà potrà rimetterlo in pista