Chi si ferma è perduto. Fermo restando che nessuna partita può considerarsi decisiva alla 21° giornata, quella tra Inter e Roma è sicuramente da non sbagliare. Il discorso vale per entrambe e non solo perché le abbiamo lasciate in grande difficoltà: i punti in palio sono pesantissimi e la classifica, anche considerando i recuperi che i giallorossi e la Lazio affronteranno in settimana, non potrà non risentirne. E così parlare di un vero e proprio spareggio per la Champions è tutt’altro che azzardato, il che aggiunge ulteriore pepe alla sfida di San Siro (ore 20.45). “E’ troppo presto per parlare di sfida decisiva – ha glissato Spalletti –. Si sa che partite come queste incidono molto a livello di convinzione ma non sulla classifica. In questa fase del torneo anche 10 punti non bastano per tenere a distanza gli avversari…”.
Anche lui però sa bene come perdere potrebbe risultare pesantissimo, tanto più che l’ultima vittoria dell’Inter risale al 3 dicembre contro il Chievo. Quel giorno i nerazzurri si trovarono al primo posto in solitaria, ora invece la classifica li vede terzi ma con la possibilità di ritrovarsi addirittura quinti se le cose, da qui a mercoledì (giorno di Sampdoria-Roma e Lazio-Udinese), dovessero andare male. E poi per Spalletti questa non può essere una partita come le altre, non dopo gli ultimi trascorsi romani e tutte le polemiche che ne sono conseguite. “Se incontro Totti lo saluto – ha risposto il tecnico. – Sono stato sei anni in quella città e ci ho vissuto benissimo”. Nessuna rivincita insomma, solo ricerca di punti importanti per non compromettere l’obiettivo stagionale. Il discorso, ovviamente, vale anche per Di Francesco, alle prese con il momento più difficile della sua gestione giallorossa. Da una parte la crisi di risultati che ha visto una sola vittoria nelle ultime 5 partite, dall’altra i casi di mercato relativi e Dzeko e ad Emerson Palmieri, che i rumors vorrebbero già con le valige in mano destinazione Chelsea per 50 milioni di euro.
“Non siamo una società in smobilitazione – ha replicato il ds Monchi. – Non cederemo nessuno contro la sua volontà, se però dovessero arrivare offerte concrete allora sarà mio dovere valutarle”. Non proprio una smentita convinta e convincente, il che aggiunge ulteriore pressione al povero Di Francesco, costretto a giocarsi la partitissima di San Siro in un clima davvero tetro. “Gli allenatori odiano il periodo del mercato – ha sospirato il tecnico. – Mi auguro solo che i ragazzi si concentrino sul campo, ho chiesto loro concretezza e spensieratezza. Se vogliamo crescere abbiamo bisogno di trovare coraggio anche nei momenti di difficoltà”. Con queste premesse il match di San Siro è ancora più incerto, quel che è sicuro è che gli allenatori lo affronteranno con le migliori formazioni possibili, ovviamente al netto di squalifiche e infortuni. Spalletti confermerà il classico 4-2-3-1 con Handanovic in porta, Cancelo, Skriniar, Miranda e Santon in difesa, Vecino e Gagliardini a centrocampo, Candreva, Borja Valero e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. Sistema d’ordinanza anche per Di Francesco, che dovrà però rinunciare all’infortunato Perotti: il suo 4-3-3 vedrà Alisson tra i pali, Bruno Peres, Manolas, Fazio e Kolarov nel reparto arretrato, Pellegrini, De Rossi e Nainggolan in mediana, Florenzi, Dzeko ed El Shaarawy in attacco.