Il Consiglio dei Ministri ha approvato l’accordo sul contratto degli statali trovato tra sindacati e Aran, la società che tratta per il ministro Marianna Madia. Per l’operatività resta solamente un passaggio: il vaglio della Corte dei Conti, alla quale spetta la certificazione di compatibilità dei costi.
Entro quindici giorni dovrebbe arrivare il via libera che permetterà ad Aran e sindacati di sedersi nuovamente al tavolo per sottoscrivere definitivamente l’accordo.
La questione non fa riferimento a tutto il pubblico impiego, ma solamente a coloro che lavorano nei ministeri, nelle agenzie fiscali e negli enti pubblici non economici come l’Inps o l’Aci.
Sui 270 mila dipendenti interessati dal contratto in questione pende anche il discorso relativo agli arretrati: dai 370 euro della fascia più bassa ai 712 euro della più alta, con una media di 492 euro. Le cifre potrebbero essere inserite in busta paga già a partire dal mese di febbraio. Gli arretrati sono dovuti al fatto che il rinnovo del contratto va a coprire tutto il triennio 2016-201
L’intesa siglata prima di Natale ha tracciato le linee guida anche per gli altri comparti, dalla scuola alla sanità, passando per gli enti territoriali. In questi però i tempi sembrano essere più lunghi. Ad oggi solamente polizia e forze armate appaiono vicini al raggiungimento di un’intesa.