Le banche, con il vento in poppa, spingono Milano e Piazza Affari, +0,66%, 23.157 punti, è la migliore in Europa. Chiudono contrastati gli altri listini, Francoforte -0,78%, Parigi -0,35%, Madrid +0,02%, Londra +0,23%. Wall Street si prende una pausa, dopo i recenti rally e viaggia in frazionale ribasso.
A mettere il turbo ai titoli italiani del credito sono una serie di fattori, fra cui la segnalazione di Banca d’Italia che, nel mese di novembre, le sofferenze in capo al sistema sono calate del 5,5% rispetto a ottobre e del 6,4% rispetto a un anno fa. Prendono così il largo Banco Bpm +4,78%; Intesa, +4,58%: Bper +3,98%; Unicredit +3,16%; Ubi +2,58%. Fuori dal listino principale la migliore è Mps, +3,44%.
Ancora ben intonata casa Agnelli: Fiat, +0,6% chiude vicino ai recenti massimi, dopo un po’ di altalena, mentre Cnh tocca un nuovo record nel corso della seduta, per poi fermarsi poco sotto, a 12,01 euro per azione, +0,5%. Positive le assicurazioni con Unipol +2,1% e Generali +2,21%. Giornata pesante i per le utility, A2a -2,8%; Italgas -1,8%; Snam -2,12%. Prese di beneficio su Pirelli, -2,45%. Vendite su Luxottica -1,94% e Moncler -1,91%. Fuori dal paniere principale, la palma della peggiore spetta a Brunello Cucinelli, -6,57%. A pesare sulle azioni, oltre alle prese di profitto dopo la recente corsa, è la notizia del collocamento del 6% da parte di Fedone, holding del presidente e ad, a 26 euro per azione.
Poco mossi i titoli petroliferi, benché l’oro nero resti in marcia. Il Brent arrotonda i guadagni dello 0,55%, 69,2 dollari al barile, mentre il Wti torna ai livelli del 2014 e al momento sale dello 0,68%, 63,39 dollari. In calo le scorte Usa greggio, in base al dato settimanale.
L’oro si apprezza dello 0,3%, circa superando 1316 dollari l’oncia. A spingere il metallo pregiato è l’indebolimento del biglietto verde, dopo le notizie secondo cui la Cina ha raccomandato di rallentare o bloccare gli acquisti di Treasury, i titoli del Tesoro negli Stati Uniti.
L’euro si apprezza quindi sul dollaro e torna in area 1,197. In tema di cambi le monete virtuali continuano a stupire con effetti speciali. Protagonista di un nuovo boom è ethereum, che prima tocca il massimo storico di 1417,38 dollari, poi rallenta leggermente il passo. In un anno la perfomance lunare è +13.000%.
Tornando sulla terra: la mossa cinese incrementa il rendimento dei T-Bond, che si avvicina al 2,6%, sui massimi dal novembre 2016. A catena ne risente tutto l’obbligazionario. Il rendimento del decennale italiano al 2,04%. Poco mosso lo spread con il Bund, a 155.70 punti base. Grande successo intanto del nuovo Btp 20 anni, emesso per 9 miliardi di euro a fronte di ordini che hanno superato i 31 miliardi, segno che la fiducia nel nostro paese permane e che il rischio elettorale, al momento, non sembra così preoccupante.