Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, così come prevede l’articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. lo ha comunicato il Quirinale nel tardo pomeriggio dopo una giornata di attesa, nel corso della quale – dopo la conferenza stampa di fine anno del premier Paolo Gentiloni – era comunque apparso chiaro la XVII legislatura era ormai conclusa.
Subito dopo la decisione del Quirinale, Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che indice la data delle elezioni il 4 marzo, a seguito dello scioglimento delle Camere. Decreto che sarà controfirmato da Sergio Mattarella.
Sono convocate per il 23 marzo le Camere per la prima seduta dopo lo elezioni. La seduta servirà a eleggere i rispettivi presidenti.
Si apre così la fase elettorale durante la quale il governo Gentiloni resterà in carica. E’ stato lo stesso premier, nel corso della conferenza stampa di fine anno, a dire che il governo “non tira i remi in barca” e continuerà a svolgere il suo lavoro. Non è detto inoltre che il governo Gentiloni non finisca per durare più del previsto. Dipenderà, ovviamente dall’esito delle elezioni ma se sarà incerto, se cioè non ci sarà una maggioranza chiara all’uscita dalle urne come molti temono anche a causa della legge elettorale, il Quirinale potrebbe rimandare l’esecutivo alle Camere per un voto di fiducia che consenta intanto di gestire il Paese in attesa che si chiarisca il quadro politico o che si vada a nuove elezioni. Lo si vedrà nei prossimi mesi.