L’ascesa del petrolio permette ai listini di limitare i danni in una giornata dagli scambi modesti, priva di spunti positivi. Piazza Affari segna un lieve calo: -0,2%, con l’indice Ftse Mib attorno a 22.100 punti. Piatta Parigi, Francoforte -0,03%. Madrid cede un quarto di punto. In progresso Londra (+0,2%).
Il settore dei tecnologici perde poco meno dell‘1% in scia al calo dei fornitori asiatici dell‘iPhone, dopo che alcuni broker hanno tagliato le stime di consegna per l‘iPhone X per previsioni di vendita del nuovo modello sotto le attese. Ne fa le spese a Piazza Affari Stm (-1,67%).
In evidenza solo i titoli petroliferi, infiammati dal rialzo del greggio sopra i 66 dollari dopo l’esplosione di un oleodotto libico gestito da Waha Oil che trasporta il greggio al terminal di Es Sider sulla costa libica orientale. Guida la corsa Saipem (+3,81%), Eni avanza dell’1,14%. Tenaris +0,75%.
“Waha si legge in una nota di Equita – immette nell’oleodotto 220 mila barili al giorno e stima che mancheranno dai 70 ai 100 mila barili al giorno a seguito dell’esplosione. Riteniamo che i volumi mancanti dal oleodotto libico non siano sufficienti a giustificare il violento movimento del prezzo del greggio, ma dimostrano come il rapporto tra domanda e offerta stia progressivamente riportandosi in equilibrio”.
Tra le Mid Cap Saras guadagna lo 0,66%. Banca Imi conferma sul titolo la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 2,1 euro dopo che la notizia relativa al private placement di un bond da 200 mln euro con scadenza al 28 dicembre 2022 e una cedola annua dell’1,7%.
Debutto positivo della raccolta del Tesoro per il 2018. Il rendimento dei Bot a 6 mesi ha toccato un nuovo minimo storico a-0,457%, due punti base sotto il precedente record. I Ctz scadenza 30 ottobre 2019 hanno invece registrato un rendimento in rialzo a -0,221% .
Lo spread Btp/Bund tratta, invece, in lieve allargamento a 151,917 punti base rispetto ai 148,675 punti base della chiusura precedente, con i rendimenti dei titoli di Stato italiani a scadenza decennale che salgono fino all’1,94%. L’euro viene scambiato a 1,1869 dollari (+0,1%).
Tra le banche svetta Banco Bpm (+2,28%) dopo le dichiarazioni dell’ad Giuseppe Castagna, che in un’intervista al Sole 24 Ore ha escluso un nuovo aumento di capitale. Castagna ha affermato che con l’applicazione immediata dell’Ifrs il gruppo è in grado di alzare il target di piano di cessione di Npl, senza impatto sul conto economico, di almeno 3 miliardi, portandolo da 8 ad almeno 11 miliardi.
Al contrario Banca Carige segna un nuovo tracollo (-5,7%): dopo la chiusura dell‘aumento di capitale il mercato resta incerto sulle prospettive reddituali dell‘istituto.
Deboli i Big. Intesa -0,21%: l’istituto ha annunciato i nuovi requisiti di valutazione, assegnategli dalla Banca centrale europea per il 2018, che sono pari a 8,145% per il Cet1 (indice di solidità patrimoniale), contro i 7,25% nel 2017. Si tratta di valori ampiamente a portata di mano. Unicredit -0,44%.
Banca Ifis +4,3% dopo aver acquisito due portafogli di NPL per un valore lordo totale di circa 197 milioni di euro.
Tra gli industriali in lieve rialzo Fiat Chrysler (+0,13%). La società ha annunciato che richiamerà circa 1,8 milioni di RAM 2500 e 35000 (modelli di pick up) prodotti tra il 2010 e il 2016. La causa del richiamo sarebbe il malfunzionamento, in determinate condizioni meteorologiche, del sistema di sicurezza che evita che la leva del cambio venga spostata dalla posizione parking senza prima premere il pedale del freno.
Meglio le tedesche Daimler (+0,56%) e Bmw (+0,51%) dopo aver annunciato venerdì che la riforma fiscale Usa potrà spingere i profitti 2017 al livello rispettivamente di 1,55 miliardi di euro e 1,7 miliardi.
Prysmian (-0,11%) si è aggiudicata una commessa da parte dell’operatore della rete elettrica filippina NGCP (National Grid Corporation of the Philippines). Il valore del contratto è di più di 150 milioni di euro, per progettazione, fornitura, installazione e collaudo di due collegamenti in cavo sottomarino tra le isole Cebu e Negros nelle Filippine.
Debole il gruppo Fininvest. Mediaset -0,97% nonostante le previsioni positive sulla raccolta pubblicitaria del 2018 e sull’effetto dei diritti acquisiti per i Mondiali di calcio in Russia. Il gruppo punta a superare già nel 2018 il suo obiettivo per una quota di mercato del 39% prima indicato entro il 2020.
In calo anche Mondadori (-0,8%) che ha rifinanziato il debito con un finanziamento da 450 milioni di euro in scadenza il 31 dicembre 2022.
Telecom Italia -0,3%. L’Agcom chiede ai gestori di stornare ai clienti l’effetto subito con il passaggio dalla tariffazione mensile a quella a 4 settimane, a partire dal 23 giugno 2017. Gli operatori hanno fatto ricorso e attendono per febbraio la risposta del TAR.
Nel resto del listino di rilievo il rialzo di Falck Renewables (+3,9%) che venerdì ha comunicato di aver sottoscritto un contratto di finanziamento per il parco eolico di Auchrobert (Scozia). Banca Akros, che conferma sul titolo la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 2 euro, sottolinea che “l’iniziativa consente alla società di ridurre il costo del debito e di trarre beneficio da ulteriore flessibilità”.