Più di una partita di calcio. Una sfida di soldi, politica e potere: questo è più che mai il Clasico, la sfida Real Madrid-Barcellona che si ripete in questo sabato pre-natalizio e post-elettorale. Si gioca infatti nella capitale Madrid, due giorni dopo la tornata elettorale che dalle parti di Barcellona ha sancito di nuovo la vittoria degli indipendentisti, in un clima che ormai da mesi è più o meno da guerra civile, dopo il referendum dello scorso ottobre che già aveva deciso – anche se poi è stato disconosciuto dal governo centrale di Madrid – l’effettiva autonomia della Catalogna.
Il Clasico del 23 dicembre è dunque soprattutto questo, ma è ovviamente anche altro: la rivalità Messi-Cristiano Ronaldo, ad esempio. Non solo tecnica ma su tanti altri fronti. Non c’è nulla infatti, o quasi, che non si siano contesi Leo Messi e Cristiano Ronaldo: gol, trofei, copertine, like, follower, fette di mercato e quindi clienti, sponsor, Scarpe e Palloni d’oro ma anche banalmente soldi. Dopo il maxi rinnovo da 40 milioni l’anno della Pulga fino al 2021 con i balugrana, Cr7 sta infatti battendo cassa: lui prende attualmente 32 milioni netti, ma non vuole essere secondo a nessuno, nemmeno in quello. Del resto il portoghese viene da due anni solari indimenticabili, che gli hanno visto vincere due Champions, due Mondiali per club, due Palloni d’Oro, una Liga e anche un Europeo, l’anno scorso, col suo Portogallo.