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Gli hacker affondano il Bitcoin, la riforma fiscale Usa avanza

Nella notte i pirati informatici hanno attaccato la piattaforma coreana Youbit e il Bitcoin ha perso il 20% – Il Senato Usa approva la riforma fiscale e Trump conta di firmare la nuova legge prima di Natale – A Piazza Affari riscossa delle banche ex popolari

Gli hacker affondano il Bitcoin, la riforma fiscale Usa avanza

A tener desta l’attenzione dei mercati asiatici sono state soprattutto le variazioni del Bitcoin, protagonista nel corso della notte di oscillazioni fortissime. La moneta elettronica è scivolata a 15.800 dollari presso Bitstamp, uno dei listini più trafficati. È così andato in fumo il 20% del valore rispetto ai massimi (19.666 dollari) toccato domenica. Il crollo ha fatto seguito a un attacco di pirati informatici alla piattaforma coreana Youbit, che ha sospeso le contrattazioni dopo aver lamentato il furto del 17 per cento delle monete controllate. I clienti, tra cui molti studenti, potranno ritirare, per ora, solo il 75% dei capitali amministrati. Si tratta del primo grande crollo dall’esordio del bitcoin sul mercato dei future.

Assai meno movimentata la seduta borsistica. La Borsa del Giappone è in lieve rialzo: Nikkei +0,2%. Variazioni modestissime per Hong Kong (-0,1%) e per l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen (+0,1%)

RIFORMA FISCALE USA VERSO IL VIA LIBERA

Stamane, pochi minuti prima delle 7 (ora italiana), il Senato degli Usa ha approvato con 51 voti a favore 48 contrari il “Landmark Tax Bill”, ovvero la riforma fiscale che segna anche la prima vittoria parlamentare del presidente Donald Trump. Ora il testo passerà per una lettura finale al Congresso, passaggio reso necessario da alcune modifiche dell’ultima ora. Il presidente intende firmare la legge prima di Natale.

La riforma prevede tagli alle tasse per 1.500 miliardi di dollari in dieci anni. A guadagnarci saranno più le società, premiate da tagli permanenti (dal 35 al 21% la corporate tax), che non i privati, per cui sono previste solo misure temporanee oltre all’abolizione di molte deduzioni. I repubblicani contano sull’effetto di stimolo all’economia per garantirsi la vittoria alle elezioni parlamentari del prossimo novembre. Wall Street potrà invece contare su un ampio serbatoio per alimentare utili e buyback a sostegno del rally.

FRENA APPLE: DELUDONO I DATI SULL’I PHONE X

Ma, secondo la regola ferrea dei mercati, è scattato ieri il sell on news. Ovvero le prese di beneficio dopo l’euforia. A far scattare le vendite ha contribuito il taglio da parte di Instinet del giudizio su Apple (-1,1%). Secondo il broker le vendite (deboli) di iPhone X hanno ridotto lo spazio per possibili incrementi del titolo nel prossimo anno.

La frenata pesa soprattutto sul Nasdaq (-0,44%), che si allontana dalla vetta dei 7.000 punti (6.963,85). Il Dow Jones ha chiuso con un lieve calo (-0,15%). S&P 500 -0,32%.

JP MORGAN PREVEDE UN’ALLUVIONE DI T-BOND

Assai più significativi i movimenti del mercato obbligazionario. Il Treasury Bill a dieci anni si è spinto fino al 2,47% di rendimento, sui massimi da marzo, per poi terminare la giornata a 2,46%. L’incremento di sette punti base del rendimento è la variazione giornaliera più ampia da fine settembre. Bloomberg segnala che a innescare le vendite sulle obbligazioni è stato un report di JP Morgan. La banca d’affari ha calcolato che l’anno prossimo ci sarà un fortissimo aumento della fornitura di bond governativi. L’emissione netta del 2018 dovrebbe raggiungere i massimi degli ultimi otto anni.

PETROLIO STABILE, VOLA SAIPEM

Stamattina il petrolio Brent tratta a 63,8 dollari il barile, in rialzo dello 0,1%, dopo il +0,6% di ieri per effetto delle aspettative di un calo delle scorte di greggio degli Stati Uniti.

In grande fermento l’industria del settore. A Piazza Affari Saipem ha messo a segno un recupero del 3,62% anche sull’onda di un‘operazione di M&A oltreoceano da 6 miliardi di dollari: l’acquisto per 6 miliardi di dollari da parte di McDermott International. Eni -0,5%.

MILANO -0,5%, LA CATALOGNA VERSO IL VOTO

Dopo un avvio promettente le Borse europee si sono spente nel corso della seduta in attesa del voto del Congresso Usa. Non ha giovato il calo dell’indice Ifo tedesco sulla fiducia delle imprese inferiore alle previsioni.

Milano limita i danni grazie al rimbalzo di alcuni bancari. Dopo aver toccato un massimo a 22.454 punti, l’indice FtseMib di piazza Affari ha virato verso il basso terminando la seduta a quota 22.274 punti, con un calo dello 0,52%.

Perdite simili per gli altri listini. Il Dax di Francoforte ha chiuso la seduta in calo dello 0,70%, il Cac di Parigi ha terminato a -0,58%.

Praticamente piatte Madrid (-0,1%, domani si vota in Catalogna) e Londra (+0,09%).

Boom dei contratti a termine e sensibile calo dei posti fissi, mentre il tasso di occupazione si avvicina ai livelli pre-crisi. È in sintesi quanto scrive l‘Istat nella nota congiunturale sul mercato del lavoro nel terzo trimestre. “Il risultato è sintesi di un incremento di 81mila posizioni a tempo determinato e di un lieve calo a tempo indeterminato (-6mila)”: mentre le prime crescono ininterrottamente dal secondo trimestre 2016, le posizioni a tempo indeterminato si riducono per la prima volta dopo dieci trimestri di crescita.

CORRONO I RENDIMENTI DEI BTP, VERSO LA RIDUZIONE DEL QE

In forte discesa nel finale di seduta i Btp, in linea con il resto del comparto europeo.

Il Bund è sceso, fino ad un rendimento di 0,37%: +7 punti base. Il tasso del decennale si è portato oltre la soglia di 1,90% e lo spread Italia-Germania a quota 153 punti base, in entrambi i casi ai massimi da fine ottobre. Ad appesantire il mercato, tradizionalmente poco liquido in vista delle festività, ha contribuito l’approssimarsi della fine del QE 1. Dopo la sosta natalizia (dal 21 al 29 dicembre compresi) gli acquisti della Bce scenderanno dagli attuali 60 a 30 miliardi di euro al mese.

BPM E BPER ALLA RISCOSSA. OGGI GHIZZONI IN PARLAMENTO

Dopo l’audizione ieri del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, si profila oggi un’altra giornata calda per la commissione d’inchiesta sulle banche: la testimonianza di Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit sulle richieste di intervento in Banca Etruria.

Rimbalzano le quotazioni di alcune banche, già nel mirino delle vendite nelle ultime sedute. Banco Bpm ha guadagnato il 2,72%, Bper Banca il 3,32%. Secondo Citigroup i due istituti sono tra quelli che possono guidare operazioni di M&A in Europa.

Creval (+3,54%) ha superato di slancio l’esame dell’assemblea straordinaria che ha approvato l’aumento di capitale fino a 700 milioni di euro. Il direttore generale Mauro Selvetti ha dichiarato che la banca è al lavoro “perché l’aumento parta il prima possibile”. L’operazione inizierà “a febbraio e quindi si chiuderà al massimo entro la prima settimana di marzo”. Equita sim ha confermato la raccomandazione sul titolo, citando alcune fonti di stampa secondo le quali sarebbe pronto un investimento di 15-20 milioni da parte del fondo Mainstream Capital.

Nel comparto assicurativo Generali (-0,6%) ha annunciato la cessione in Gran Bretagna di un portafoglio di polizze danni con passività pari a circa 300 milioni di euro.

TASSI IN ASCESA, UTILITY SOTTO TIRO

Seduta pesante per i titoli del settore Utility europeo, condizionato dal rialzo dei rendimenti di mercato: l’indice Eurostoxx di settore è arretrato dello 0,7%.

Enel ha ceduto il 2,66%: il broker Macquarie ha tagliato la raccomandazione a ‘neutral’ da ‘outperform’ Il gruppo e la controllata olandese Enel Finance International hanno firmato una nuova linea di credito revolving da 10 miliardi di euro, che sostituisce la precedente linea da 9,44 miliardi. La nuova linea di credito prevede un costo inferiore e una scadenza successiva.

Sul resto del comparto hanno influito i giudizi della ricerca di Credit Suisse. Terna -1,7%: il broker ha confermato la raccomandazione Underperform, ma ha alzato il target price a 4,30 euro dai 4,10 precedenti. Italgas -1,3%: giudizio tagliato a Neutral da Outperform. Il target però sale a 5,20 euro da 4,90 euro. Snam -0,3% non ha conservato i robusti guadagni della mattinata dopo la promozione a Outperform da Neutral, target price a 4,60 euro da 4,20 euro.

YOOX MAGLIA NERA, SALGONO MEDIASET E TELECOM

Pioggia di vendite su Yoox (-5,63%) con volumi doppi rispetto alla media. Un trader cita il taglio delle stime sull‘ebitda da parte di alcuni broker, tra cui Morgan Stanley, legato al movimento sfavorevole del cambio. Ma la stessa casa Usa ha migliorato il target price a 40 euro da 36 confermando la raccomandazione Overweight. La scorsa settimana Capital Research and Managament Company ha raddoppiato la partecipazione portandosi al 10,087% del capitale dal 5,721% detenuto all’8 maggio scorso. L’operazione è avvenuta il 4 dicembre e la partecipazione è in gestione discrezionale del risparmio, di cui il 7,103% per conto di Smallcap world fund inc.

Timidi tentativi di ripresa per Salvatore Ferragamo (+0,6%), ancora sotto il tiro degli analisti. Kepler-Cheuvreux ha ridotto il target a 20 euro da 20,50 euro, Credit Suisse lo ha tagliato a 19 euro da 21 euro. Per entrambi il giudizio resta Neutrale. Lunedì Mediobanca aveva abbassato il voto a Underperform da Neutral, target a 18,40 euro da 22 euro, Oddo a Neutral da Buy, target a 23 euro da 25,50 euro.

Chiude in terreno positivo Mediaset (+0,87%). Il Tribunale civile di Milano ha rinviato al prossimo 27 febbraio l’udienza che vede contrapposte l’azienda e Vivendi per la lire sulla pay tv Premium. A conferma che le parti stanno lavorando ad un accordo.

Telecom +0,75%: Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 1,3 euro.

Tra gli industriali, poco sopra la parità Fiat Chrysler (+0,2%). Gli analisti di Jefferies hanno alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 24 dollari (20 euro), confermando il giudizio Buy.

ANCORA UNA FRANA PER TREVI. PACE IN VISTA PER ANSALDO STS

Nuovo tracollo per Trevi (-10,16%). Il Cda ha rinviato di nuovo l‘approvazione dei dati del terzo trimestre, attesa entro febbraio e ha provveduto alla nomina di Sergio Iasi, a cui è stato affidato l’incarico di Chief Restructuring Officer, comprese le trattative con le banche sul debito e la connessa “manovra finanziaria”, vedi un possibile aumento di capitale.

Ansaldo Sts +1,8%. Dopo il lungo braccio di ferro si profila un accordo tra Hitachi ed il fondo Elliot, sta per concludersi: si apre la via all’Opa residuale.

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