Shell Italia E&P è stata ammessa al “regime di adempimento collaborativo” (cooperative compliance) previsto dal decreto legislativo 128/2015.
La società del gruppo anglo-olandese Royal Dutch Shell è la prima azienda operante nel settore energetico in Italia ad essere compresa nel regime. In virtù della notifica, la società rientra ora nel registro delle aziende che operano in piena trasparenza con l’Autorità fiscale italiana.
L’ammissione arrivata in seguito all’esito positivo delle verifiche effettuate dai funzionari dell’Agenzia durante gli oltre dodici mesi trascorsi dalla domanda di ammissione da parte di Shell Italia E&P.
Il risultato ha premiato in particolare il soddisfacimento di un requisito essenziale, ossia il possesso di un
efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale – inteso
quale rischio di operare in violazione di norme di natura fiscale o in contrasto con i principi o
con le finalità dell’ordinamento tributario – come parte integrante del più ampio Tax Control
Framework.
“Grazie al riconoscimento ottenuto – afferma un comunicato della società pretolifera guidata da Marco Brun – Shell Italia potrà compiere un ulteriore passo avanti nella ricerca di una maggiore efficienza e trasparenza dei sistemi di controllo interni”.
Oltre all’obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia tra l’Autorità fiscale e la compagnia petrolifera, il regime di “cooperative compliance” consentirà alla società di discutere preventivamente con l’Agenzia delle Entrate situazioni suscettibili di generare rischi fiscali prima della presentazione delle dichiarazioni fiscali.
In tal modo è possibile gestire le situazioni di incertezza attraverso un confronto preventivo su elementi di fatto che può ricomprendere anche l’anticipazione del controllo e si presta, pertanto, a
prevenire e a risolvere anticipatamente le potenziali controversie fiscali.
Shell Italia E&P va così ad aggiungersi al gruppo delle aziende ammesse alla “cooperative
compliance”, che ad oggi annovera Ferrero, Fineco, Leonardo, Prada e Unicredit.