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Borsa: petrolio e Tech in rally, soffre Ferragamo

Listini europei moderatamente ottimisti in attesa della banche centrali. A Piazza Affari salgono Saipem, Eni e Tenaris. Banche contrastate ma sale Unicredit mentre è in corso il Capital Market Day a Londra.

Le Borse europee attendono in un clima di moderato ottimismo le indicazioni che arriveranno dalle banche centrali. Alla Borsa Milano, l’indice Ftse Mib è poco sopra la parità, attorno a 22.700 punti. Da inizio anno l’incremento dell’indice sfiora il 18%, circa il doppio degli altri listini.

Chiusura in bellezza delle aste 2017 dei Bot: questa mattina il Tesoro italiano ha collocato 4,75 miliardi di euro Bot 1 anno a un tasso pari a -0,407%, nuovo minimo storico. Lo spread Btp/Bund scambia in lieve calo a 135 punti basi dai 137 della chiusura di ieri e il tasso del decennale di riferimento è stabile all’1,65%.

Attiva anche la Spagna che ha collocato 2,89 miliardi di titoli tre e 9 mesi con tassi in calo. La Borsa di Madrid cede lo 0,2%.

Piatta la Borsa Francoforte. Il clima di fiducia nell‘economia tedesca è peggiorato più del previsto a dicembre, riflettendo l‘incertezza che circonda le politiche di un governo ancora lungi dall‘essere formato. È quanto emerge dall‘indice Zew che si è attestato a dicembre a 17,4 da 18,7 di novembre, peggio delle attese.

Fa meglio fa Londra (+0,3%). Schizzano all’insù i prezzi alla produzione a novembre: +7,3% da +4,8% a causa dell’aumento del petrolio e del calo della sterlina. L’inflazione ha superato il tasso del 3,1%, ai massimi del 2012. Mark Carney dovrà ora spiegare perché, a differenza di quanto prevede la legge, non ha allertato il governo una volta varcata lo soglia del 2%.

In terreno positivo anche la Borsa di Parigi (+0,2%). La francese Atos (+3,5%) ha comunicato di avere presentato un’offerta da 4,3 miliardi di euro interamente in contanti per acquisire il gruppo olandese della sicurezza digitale Gemalto (+33%). Il settore tech avanza dello 0,9%. A Piazza Affari Stm +0,7%.

Il Brent tocca a quota 65,70 dollari, il prezzo più alto dal giugno 2015. L’interruzione di un importante oleodotto nel Mare del Nord riduce l’offerta già contenuta dal taglio alla produzione deciso dai paesi produttori.

Anche a Piazza Affari salgono i petroliferi. Eni +1,1%: stamattina Credit Suisse ha ritoccato il prezzo obiettivo a 15,25 euro da 14,50 euro, mantenendo la raccomandazione Hold (Neutrale). Saipem +2,7%, Tenaris +1,4%.

Tra le banche avanza Unicredit (+1,2%) dopo il “regalo di Natale” della Bce che ha migliorato la valutazione del rischio del gruppo rispetto al 2016 a seguito delle azioni tangibili di rafforzamento e di riduzione del rischio di bilancio e considerando i progressi compiuti nell’ambito del piano Transform 2019. Di conseguenza, dopo gli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), il supervisore europeo ha abbassato il requisito di capitale di Pillar 2 (P2R) di 50 punti base a 200 punti base.

È in corso il capital market day. Dalle slide emerge che il gruppo prevede un ulteriore calo di 4 miliardi di euro delle sofferenze lorde entro il 2019, un aumento del payout (utili distribuibili sotto forma di dividendo) al 30%, dal 20%, con un indice di solidità Cet1 in aumento al 12,5%. La banca ha annunciato la riduzione della propria posizione in Fino, il portafoglio npl (16,2 miliardi al 30 giugno).

Al contrario cala Ubi -3,5%: la Banca Centrale Europea chiede di fare di più sulle sofferenze e di presentare una nuova road map dettagliata entro il prossimo marzo. È questo l’esito del dialogo intercorso in questi mesi tra la Vigilanza europea e la banca guidata da Victor Massiah a proposito della revisione della qualità degli attivi.

Tra gennaio e novembre di quest’anno, Intesa (+0,28%) ha erogato credito per 45 miliardi di euro, di cui 40 a favore di piccole e medie imprese e famiglie.

Nel resto del listino si muove in ribasso Salvatore Ferragamo (-4%) appesantita dal downgrade di Hsbc che ha tagliato il giudizio a “hold” e rivisto il target price a 24 da 29 euro. In un report dal titolo “Passerà un altro treno”, il broker sottolinea che le storie di rilancio non sono semplici quando la congiuntura sta rallentando, come pensa accadrà al settore del lusso nel 2018. “La cultura è cambiata in meglio e la società ha intrapreso molte iniziative che dovrebbero portare frutti. Ma ci vorrà tempo perché i consumatori si accorgano di questi cambiamenti”, si legge. Il broker ha tagliato le stime anche per tener conto anche di un impatto inferiore alle attese del regime fiscale agevolato del Patent Box.

Debole Telecom Italia (-0,20%) alla vigilia di un nuovo incontro tra l’ad Amos Genish e il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. Genish ha detto oggi che “bisogna togliersi dalla testa che la separazione della rete sia la soluzione ai problemi di competitività”. “Il modello di separazione della rete sta fallendo in tutto il mondo”, ha aggiunto citando il caso dell’Australia e della Svezia “dove si sta tornando indietro”.

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