Ricordate il bellissimo film di Steven Spielberg “Lincoln” che racconta la battaglia parlamentare per l’abolizione della schiavitù attraverso l’approvazione del 13esimo emendamento della Costituzione americana? Il film fa vedere l’abilità, e se si vuole la spregiudicatezza, di Lincoln per arrivare ad avere la maggioranza dei voti dei deputati. Il presidente non esitò a corrompere alcuni rappresentati del popolo o a ricattarne altri allo scopo di ottenere il voto degli incerti o far cambiare parere a chi era ritenuto fino a qualche giorno prima un convinto schiavista. Così fu approvata una norma che ha cambiato la storia degli Stati Uniti e probabilmente del mondo.
Qui da noi l’approvazione della riforma Cirinnà, al di là dei contenuti che comunque ci sono, dato che si tratta di riconoscere nuovi diritti ad una categoria di cittadini, sta provocando una piccola tempesta politica. Da un lato i cattolici integralisti minacciano di farla pagare a Renzi votanti contro al referendum sulla riforma costituzionale, e dall’altro la sinistra del PD si straccia le vesti per la confluenza dei voti del Gruppo di Verdini a sostegno del Governo. I 5 Stelle per voler essere troppo furbi, si trovano come al solito ad essere irrilevanti.
Quello che colpisce sono le vuote chiacchiere della sinistra PD, sul cambio della maggioranza, anche se i voti di Verdini non sono stati determinanti, e sulla necessità di essere veramente di sinistra. Ma il vecchio capogruppo del PD Speranza, non spiega cosa vuol dire mantenere la propria identità di sinistra. Infatti cosa ci può essere più di sinistra che l’approvazione di una legge sui diritti dei gay attesa da molti anni e che nessun governo, anche di sinistra, era riuscito a far approvare? La verità che ancora una volta Renzi ha dimostrato di avere una marcia in più.
Certo è spregiudicato, ma quello che conta era portare a casa la nuova legge. E tra qualche settimana nessuno ricorderà più i tortuosi percorsi parlamentari ed i mugugni degli estremisti di destra, di sinistra e di centro.