L’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, non si candiderà a fianco del Pd nelle prossime elezioni politiche. La sua formazione Campo progressista, nata dall’idea di unire Pd e Mdp, è sostanzialmente finita e si ritira dalla scena politica. “Abbiamo cercato il confronto con il Pd ma si è rivelato impossibile” ha spiegato Pisapia che ha fatto risalire la scelta alla mancata calendarizzazione parlamentare della legge sullo Ius soli. Una spiegazione un po’ pretestuosa perchè, al di là della volontà del Pd, in Parlamento mancano i numeri per poter approvare lo Ius soli.
La mossa di Pisapia spiazza il segretario del Pd, Matteo Renzi, che aveva puntato su Pisapia per coprirsi sul fianco sinistra di fronte all’aggressiva campagna elettorale adombrata da “Liberi ed Uguali” di Pietro Grasso, Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema.
Per la verità è probabile che un gruppo di esponenti di Campo progressista – dal centrista Bruno Tabacci al sindaco di Cagliari Zedda – presenti una lista di sinistra collegata al Pd ma l’assenza di Pisapia pesa politicamente, anche se il suo seguito elettorale è sempre stato molto modesto.
Un’altra defezione dal centrosinistra è quella del segretario di Ap, Angelino Alfano, che ha dichiarato ieri di non volersi candidare alle prossime elezioni: in questo caso però la scelta agevolerà il Pd che potrà allearsi con una lista di centro – guidata dal ministro Lorenzin e dal presidente Casini – con un’immagine rinnovata.