Rallenta nel finale Piazza Affari -0,05% che chiude comunque in lieve ribasso in un contesto europeo che nel pomeriggio si è fatto più cauto. L’indice Ftse Mib si è fermato a 22.315 punti dietro a Madrid +0,21%, in recupero dai giorni più tesi della crisi catalana. In rosso pallido Parigi -0,2%, negativa per oltre un punto Francoforte (-1,16%). Più solida Londra +0,12%, che supera il taglio delle stime sul Pil grazie alla nuova fiducia su un accordo con Bruxelles sulla Brexit entro la data limite del 19 dicembre.
Segna il passo anche Wall Street, a poche ore dalla pausa vacanziera della Festa del Ringraziamento e, prima della chiusura, dalla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed: S&P 500 -0,1%, Dow Jones -0,2%.
Oggi la migliore blue chip, con un guadagno dell’1,7% è General Electric, cioè il peggior titolo da inizio anno (-42%).
Brilla Deere+4%: il produttore di macchinari ha battuto le attese. La performance del gruppo Usa favorisce il rialzo di Chn Industrial + 0,3%.
Pesante Hewlett Packard -8% circa: il ceo Meg Whitman ha annunciato che lascerà l’incarico a febbraio.
Il petrolio Brent sale dello 0,6% a 62,8 dollari. In linea con la previsione del consensus il dato sulle scorte di greggio negli Stati Uniti: la scorsa settimana c’è stato un calo di 1,8 milioni di barili. Eni +0,6%. Saipem +0,1%. Tenaris -0,4%.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si attesta all’1,764%, separato dal Bund da uno spread di 141 punti base.
La fiducia dei consumatori della zona euro a novembre è cresciuta al livello più alto in diciassette anni secondo la prima stima della Commissione Europea diffusa oggi. Il morale dei consumatori è aumentato a 0,1 dal -1,1 rivisto di ottobre. Si tratta della prima lettura positiva dell‘indice da gennaio 2001
La Commissione europea, come previsto, ha inserito l’Italia tra i cinque Paesi che rischiano di non rispettare il Patto di stabilità nel 2018. I commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici insistono per un aggiustamento dello 0,3% del pil, ma non minacciano per ora la procedura di infrazione. Se ne riparlerà in primavera. Per il Mef, il dialogo con la Ue permetterà di evitare nuove misure.
Sul listino azionario italiano recupera terreno Leonardo +2,7% dalle le perdite innescate dalla trimestrale del 9 novembre, costato circa un terzo del valore del titolo. Decisivo il sostegno dello studio di Natixis, che ha alzato il rating da Neutral a Buy e ha portato il target price a 13 euro.
In evidenza anche Telecom Italia +1,83%.Il Ceo mos Genish ha dichiarato che l’azienda è al lavoro con il Governo per implementare il golden power e disponibile a collaborare con Open Fiber sulla rete. Secondo Genish il prossimo piano, che verrà presentato tra febbraio e marzo, vedrà un’azienda sempre più digitalizzata e player industriale di riferimento.
Positive le grandi banche. Nel finale di seduta, Unicredit +1,2%, Intesa +1,88%, Ubi Banca +0,7%, Mediobanca +1,23%. In calo Banco Bpm -0,7%.
Seduta volatile invece per Banca Carige -6,98% a 0,0112 euro nel giorno dell’avvio dell’aumento di capitale che prevede l’assegnazione di 60 nuove azioni a 1 centesimo ogni diritto d’opzione posseduto.
Credito Valtellinese -3,4%. Per l’aumento di capitale da 700 milioni di euro sono in corso contatti per creare un consorzio di garanzia, ha scritto ieri sera Reuters. Dai principali azionisti è già arrivato pieno sostegno al piano industriale. Banca Monte dei Paschi +2,24%.
Perde lo 0,93% Enel, che ieri ha presentato il nuovo piano strategico al 2020. Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 6 euro da 5,80 euro precedente.
Fuori dal listino principale, balzo del 12,17% per Astaldi, sulle indiscrezioni stampa sull’ingresso di un nuovo socio.