Samsung Electronics chiude il terzo trimestre più che doppiando gli utili netti su base annua, grazie soprattutto alla vendita dei componenti, a partire da microchip e memorie, e dal recupero delle vendite nel settore degli smartphone con il Galaxy Note 8.
L’utile netto trimestrale è infatti passato da 4.540 a 11.190 miliardi di won (9,95 miliardi di dollari), su ricavi in aumento del 30% a 62.050 miliardi di won. L’utile operativo ha segnato un record, passando da 5.200 a 14.530 miliardi di won. La divisione microchip ha toccato profitti operativi record per 9.960 miliardi di won, sostenuti dalla domanda in aumento, tanto forte da spingere verso l’alto i prezzi dei prodotti per l’offerta insufficiente sulle richieste. Nel terzo trimestre i semiconduttori hanno rappresentato da soli circa il 69% dell’utile operativo della compagnia, un record dal secondo trimestre 2010. Il margine di profitto della divisione è del 50% e gli investimenti del quarto trimestre, secondo quanto comunicato dall’azienda, si focalizzeranno ancora sul business dei semiconduttori. L’utile operativo della divisione display è invece, calato del 5%.
Samsung ha inoltre comunicato che pagherà in dividendi un totale di 4.800 miliardi di won quest’anno, il 20% in più dello scorso anno. Dal 2018 al 2020 Samsung pagherà un payout sul dividendo di 29.000 miliardi di won, il doppio di quello di quest’anno.
I risultati arrivano a poche settimane dalle dimissioni dell’amministratore delegato e presidente Kwon Oh-Hyun. Proprio oggi il gruppo sudcoreano ha annunciato che Lee Sang-hoon, attualmente Cfo, diventerà il nuovo presidente. Kim Ki-nam, 59 anni, succederà a Kwon Oh-Hyun come capo della divisione schermi, Kim Hyun-suk, 56 anni, prenderà il posto di Yoon Boo-Keun nell’elettronica di consumo e Koh Dong-jin, 56 anni, sostituirà JK Shin nell’unità degli smartphone. Resterà dunque in vigore l’attuale governance organizzata su tre uomini al comando.