Fare pubblicità sui giornali da oggi conviene di più. Il motivo è presto detto: il 19 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che regola il credito d’imposta per gli investimenti “incrementali” pubblicitari.
Chiunque abbia investito in questo tipo di pubblicità nella seconda metà del 2017, e in particolare dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, potrà accedere al credito d’imposta a condizione che il valore degli investimenti superi l’importo erogato nel secondo semestre dell’anno precedente.
Avranno accesso all’incentivo imprese e lavoratori autonomi in quanto inserzionisti che investono sui quotidiani e sui periodici (sia su carta stampata che online). Rispetto alla prima versione dunque, nel raggio d’azione del provvedimento entrano dunque anche i giornali online che ormai rappresentano il presente e il futuro del mercato editoriale internazionale. Esclusi invece coloro che investono sulle radio e sulle tv locali.
Come funziona il credito d’imposta? Il tetto massimo è stato fissato al 75% del valore degli investimenti incrementali, che diventa addirittura 90% per le microimprese, le piccole e medie aziende e le start up innovative. Il limite complessivo di spesa è stato fissato a 62,5 milioni di euro. Il credito fiscale riconosciuto per gli investimenti effettuati nella seconda della seconda metà del 2017 dovrebbe essere compensato nel 2018.
Le modalità precise di attuazione del credito d’imposta saranno stabilite da un decreto della presidenza del consiglio dei ministri sui cosiddetti “risvolti attuativi” che dovrebbe arrivare entro qualche giorno.