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Vertenza Honeywell, Bentivogli: “Subito il tavolo per la soluzione”

Lo scorso 18 settembre 420 dipendenti Honeywell dello stabilimento abruzzese di Atessa (Val di Sangro) hanno intrapreso uno sciopero a tempo indeterminato per protestare contro la chiusura e la futura delocalizzazione in Romania e Slovacchia della fabbrica specializzata nella produzione di turbo diesel per numerose case automobilistiche

A quasi un mese dall’inizio dello sciopero – indetto dai sindacati Fim, Fiom e Uilm – la società statunitense non ha ancora aperto le discussioni per la ricerca di una soluzione. 

Honeywell ha fatto sapere che, dopo lo spin-off societario appena avviato, avrà bisogno un mese di tempo per poter valutare le ricadute sullo stabilimento di Atessa. La Fim quindi è scesa in campo per sostenere la protesta dei lavoratori, rivolgendosi direttamente al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, di convocare un tavolo per trovare una soluzione a salvaguardia del lavoro e della professionalità dei dipendenti che da giorni presidiano lo stabilimento abruzzese. 

I sindacati inoltre hanno evidenziato l’importanza della presenza di una azienda come la Honeywell, che rappresenta un’eccellenza per
qualità e professionalità, nonché un fornitore di importanza strategica per altre fabbriche dell’ automotive presenti in Val di Sangro.

“Le delocalizzazioni rappresentano un depauperamento del tessuto industriale e sono sempre inaccettabili – ha dichiarato Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl –  tanto più quando a scegliere questa strada sono aziende, come la Honeywell, che macinano utili a livello globale.

“Questa decisione quindi va unicamente nella direzione della massimizzazione del profitto a spese dei lavoratori e del nostro Paese. In questi anni abbiamo fatto accordi di efficienza e produttività che hanno portato il nostro costo del lavoro ad un livello più basso di quello francese, comprimendo la produzione in 2 turni anziché in 3 pur mantenendo gli stessi volumi”

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