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Schaeuble e l’insostenibile ricetta che manda in fuorigioco l’Eurozona

DA INPIU.NET – Il testamento politico del Ministro tedesco delle Finanze, mettendo in contrapposizione i Paesi europei debitori con i Paesi creditori, rischierebbe, se realmente applicato, di sfasciare l’Eurozona – Il problema è che il suo successore nel nuovo governo Merkel la penserà molto probabilmente come lui

Wolfgang Schäuble lascia la carica di ministro delle finanze nel governo tedesco che ricopriva dal 2009. Europeista appassionato, è stato anche il portatore di una concezione dell’unione monetaria che ne ha quasi decretato la fine,  attribuendo all’incontinenza fiscale l’instabilità dei mercati, laddove la causa principale era la mancanza di un prestatore di ultima istanza sul mercato dei titoli pubblici. Le politiche di austerità nel 2011-12 e il fiscal compact sono figli di quella visione; hanno sprofondato molti paesi europei in una seconda recessione, dopo quella già drammatica seguita al fallimento di Lehman Brothers, che ha prodotto costi sociali elevatissimi. La contrapposizione tra creditori e debitori, all’interno dell’eurozona ha alimentato l’opposizione crescente all’Europa e i movimenti populistici.

Lascia da par suo, con un documento di poche paginette distribuito all’Eurogruppo nel quale rincara la dose. Il completamento dell’unione monetaria si può fare, ma solo se si mette al centro la responsabilità individuale dei paesi per il loro debiti sovrani. Dunque, propone di cambiare il ruolo del Meccanismo europeo di stabilità (il Fondo salva-stati, come talora viene chiamato), assegnandogli il ruolo sia di prevenzione delle crisi, con poteri diretti di intervento sui bilanci nazionali divergenti dall’obbiettivo dell’equilibrio, sia di monitoraggio del Patto di stabilità (mettendo fuori la Commissione, giudicata oramai inaffidabile). Vuole anche un meccanismo preventivo di ristrutturazione automatica del debito sovrano dei paesi che debbano ricorrere al Meccanismo e l’introduzione di coefficienti di rischio che penalizzino i portafogli bancari di debiti del proprio sovrano. Niente bilancio comune, niente meccanismi comuni anticiclici, niente assicurazione comune dei depositi.

Se questo è il disegno, è evidente che l’eurozona si avvia ad affrontare nuove crisi e che questa volta il paese colpito non sarebbe la Grecia, ma forse l’Italia o la Spagna. L’ipotesi della dissoluzione del sistema non sarebbe peregrina. Pur rispettandone l’integrità personale e la coerenza, dunque, non si può rimpiangerne il passaggio ad altro incarico. Sapendo peraltro che la sua influenza resterà importante anche dalla nuova posizione, che è quella di presidente del Bundestag. Il quale aveva ottenuto poteri speciali della sua Commissione bilancio nella concessione di prestiti ai paesi in difficoltà. E sapendo anche che il nuovo ministro delle finanze potrebbe non essere molto diverso nell’impostazione.

Fonte: inpiu.net

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