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Borsa giù, banche pesanti con le nuove norme Bce

La peggiore in Europa è Madrid che risente delle tensioni politiche. Penalizzati anche i Bonos, si riduce lo spread Italia-Spagna. A Milano, soffre Pirelli nel primo giorno di quotazione. In calo anche Fca, Enel ed Eni. Variazioni da brivido per le small cap

Giornata di realizzi per le Borse europee, che non seguono Tokyo e Wall Street sulla strada dei rialzi. La più debole è Milano: l’indice Ftse Mib arretra dell’1,3% abbondante, sotto quota 22,400 a causa della pressione delle banche. In ribasso anche Parigi (-0,4%). Invariata Francoforte. Il mercato peggiore è Madrid in ribasso del 2,4%. Caixabank e Banco Sabadell, due banche con sede in Catalogna, perdono entrambe quasi il 6%. Dopo l’intervento di re Felipe, che ha definito “irresponsabili” i promotori del referendum, si attende la proclamazione dell’indipendenza di Barcellona. Alle 21 il governatore Carles Puidgemont parlerà alla tv catalana.

Le vendite colpiscono i Bonos spagnoli. Il rendimento decennale sale di sette punti base a 1,75%, massimo da marzo. Effetto trascinamento anche per i Btp: il rendimento sale di 5 punti base 2,176%. Lo spread Italia-Spagna è sceso a 47 punti base dai 49 della chiusura di ieri dopo un minimo di seduta a 46 punti base. Tiene il Bund tedesco, considerato un bene rifugio: +0,435% da 0,46%.

Al mercato non è piaciuto che la Banca centrale europea intenda chiedere agli istituti di credito della zona euro di portare al 100% gli accantonamenti sui crediti deteriorati di nuova classificazione a partire dal prossimo primo gennaio. La copertura totale sui crediti deteriorati non garantiti deve avvenire nell’arco di due anni, quella sui crediti garantiti entro sette.

L’indice europeo di settore perde il 2%. In forte ribasso le banche ex Popolari: Banco Bpm -4,8%, Ubi Banca -4,2%, Bper Banca -3%. Perdono colpi anche Intesa (-1,5%) e Unicredit (-2%). 

Ritorno triste in Piazza Affari per Pirelli che cede il 2%, a 6,37 euro, rispetto al prezzo di collocamento a 6,5 euro. Il titolo ha aperto a 6,49 euro e ha toccato un minimo a 6,28 euro. Giornata negativa anche per Fiat Chrysler (-1,2%) e Ferrari (-0,4%). 

Il ribasso investe anche le utilities. Enel perde l’1,7%. La società ha emesso una serie di obbligazioni, su varie scadenze. per un totale di 3 miliardi di dollari. Telecom Italia -0,7%: Cassa Depositi e Prestiti potrebbe prendere in considerazione l’ingresso nel capitale della società se il governo dovesse chiederlo nell’esercizio dei poteri speciali. Ne ha parlato ieri in televisione Claudio Costamagna, presidente della CDP.

L’orso non risparmia nemmeno Moncler, che perde il 3,7%. Mediobanca ha abbassato la raccomandazione a Neutral, target price confermato a 26,2 euro. Al contrario, piazzetta Cuccia ha alzato a 39 euro, dal precedente 28,2 euro, il target price di Yoox Net à Porter (+2%). Il petrolio Brent è in calo dello 0,5% a 55,7 dollari. Eni perde l’1,2% e Saipem il 2,4%.

Variazioni da brivido tra le small cap. Scattano le prese di beneficio su Biancamano, partita forte anche oggi, per poi passare in negativo e cedere il 14,63%. Ieri il titolo era balzato del 30,68%. Giù Falck Renewables, che cede il 6,3% sul downgrade di Kepler che ha portato la raccomandazione a “hold” da “buy”, aumentando il prezzo obiettivo a 1,6 euro da 1,5.

Pessima seduta per Gefran: -3,2%, che va ad aggiungersi al -18% di ieri. Prese di profitto su Centrale del Latte (-6%) dopo il +40% in tre sedute.

Esprinet, distributore di computer, server e software con forte presenza in Italia e Spagna, perde l’1% facendo segnare il prezzo più basso degli ultimi 12 mesi. Stamattina Banca IMI ha deciso di tagliare la raccomandazione a Hold da Buy. 

Trevi perde un altro -3,3% ed è ai minimi dal 2004. Acquisti invece su Giglio (+1,9%).

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