Ci risiamo. Whirlpool, insieme ad altri produttori americani di grandi elettrodomestici, accusa ripetutamente dal 2011 Samsung e LG di concorrenza sleale, precisamente di dumping poiché praticherebbero sul mercato americano prezzi molto bassi per quanto riguarda le lavabiancheria a carica frontale, in quanto la produzione avviene in Asia, dove i costi della mano d’opera sono di parecchio inferiori a quelli americani.
A decidere sarà l’Itc, International Trade Commission, in particolare sul fatto che i chaebol coreani avrebbero ripetutamente eluso le precedenti sanzioni con una strategia particolare. Veniva riscontrato in sede giudiziale che si trattava di dumping dovuti ai costi molto bassi delle fabbriche cinesi? E i coreani spostavano la produzione in Vietnam.
Di nuovo partivano le accuse delle autorità americane di dumping per i costi di produzione del Vietnam, davvero minimi? E di nuovo la fabbricazione delle lavatrici veniva trasferita altrove, in Thailandia per esempio. “-Noi non siamo in grado di proporre prezzi così bassi perché fabbrichiamo in America- obiettava la Whirlpool-Se si continua così con importazioni continue di lavabiancheria con prezzi come questi saremo costretti a chiudere le fabbriche e a licenziare migliaia di dipendenti”.
La multinazionale americana documentava altresì di aver perso un consistente ordine di lavabiancheria a carica frontale per il brand Kenmore, private label della catena di negozi Sears, del valore di 214 milioni di dollari, ordine soffiato dalla LG con un’offerta nettamente inferiore.
Ma John Riddle, senior vice president di LG dichiarava che l’azienda aveva sempre investito in innovazione ed è questo che le viene riconosciuto dal mercato americano e non solo i prezzi bassi “I consumatori americani-rispondeva alle accuse a sua volta Tim Baxter, Ceo di Samsung- scelgono in base al loro portafoglio”.
Va sottolineato inoltre che Samsung ha destinato 380 milioni di dollari per una fabbrica di Majap nel Sud Carolina. Tra qualche settimana l’ITC deciderà in modo definitivo sull’intera vicenda che –qualcuno lo ricorderà- ebbe un precedente piuttosto pesante in Europa negli anni Duemila quando le accuse di dumping dei produttori europei, tra cui anche Whirlpool, ai due chaebol coreani vennero riconosciute come legittime dalle autorità europee per la concorrenza con una conseguente applicazione di rialzi obbligatori dei prezzi al pubblico.
Fonte: “La casa di Paola“.