È stato un week end da paura, tra uragani ed emergenza terremoto in Messico. Ma Kim Jong-un non ha ordinato, come si temeva, il lancio di nuovi missili per celebrare l’anniversario dell’indipendenza della Corea del Nord. Lo scampato pericolo ha favorito l’avvio positivo delle Borse asiatiche.
Sale a Tokyo l’indice Topix (+1,4%), trainato dal comparto tecnologia (+1,9%) e dallo yen debole (108,50 sul dollaro). Rallenta la corsa dei beni rifugio, dall’oro (1336 dollari l’oncia, 10 in meno di venerdì) al franco svizzero (0,9498 sul dollaro -0,6%). In recupero anche l’indice coreano Kospi (+1%), al pari di Hong Kong. Ma il sollievo potrebbe essere di breve durata: oggi l’Onu dovrà vagliare nuove sanzioni contro Pyongyang, che minaccia di reagire “infliggendo agli Stati Uniti le più atroci sofferenze della loro storia”.
Al centro dell’attenzione due notizie in arrivo dalla Cina. Pechino, nel tentativo di frenare l’ascesa dello yuan sul dollaro, ha deciso di allentare le regole sull’acquisto di valuta decise nel 2015 per frenare la caduta della moneta. Intanto il ministero dei Trasporti ha anticipato che la Cina intende proibire (senza precisare la data) la produzione di auto con il motore a scoppio, una notizia che ha fatto volare i titoli dell’automotive.
DOLLARO IN RECUPERO. SCENDE L’ORO
Recupera anche il dollaro, ma l’euro resta stamane sopra la barriera di 1,20 nei confronti della valuta Usa. Sull’apertura dei mercati Usa peserà lo shock provocato dall’avanzata dell’uragano Irma. La zona Sud della Florida, colpita ieri dalla bufera, ha tenuto. A seguito delle prime rilevazioni, la stima sui danni è scesa drasticamente, da circa 200 miliardi di dollari, a poco più di 50 miliardi di dollari.
I future sulle borse europee anticipano un avvio in rialzo dello 0,4%. In ascesa anche il petrolio: Wti tratta a 47,84 dollari (più 36 centesimi), il Brent a 56 dollari. L’Arabia Saudita non esclude nuovi tagli alla produzione nei prossimi mesi. Grande incertezza alla chiusura delle urne elettorali in Norvegia: dal risultato dipenderà la decisione se allargare o meno la produzione di greggio nel mare del Nord.
APPLE SVELA L’IPHONE 8, SMARTPHONE DA MILLE DOLLARI (PER TITOLO)
L’Europa è pronta alla crociata contro i colossi dell’economia digitale. Intanto, però, i riflettori della comunità finanziaria (e non solo) si accendono sulla Steve Jobs Arena di Cupertino, dove domani sarà presentato l’iPhone 8, a dieci anni dal lancio del primo smartphone della Mela. L’attesa è molto alta: dopo tre modelli (6, 6S e 7) molto simili, il mercato si attende un prodotto fortemente innovativo, oltre al già annunciato display senza cornice, anche per giustificare il prezzo di vendita ben superiore ai mille dollari. In termini borsistici, c’è da chiedersi se il nuovo modello spingerà la valutazione di Apple oltre la barriera dei mille dollari per titolo, infrangendo così l‘ennesimo record storico. In arrivo in settimana anche i conti di Oracle.
OGGI I DATI SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE ITALIANA
Sul fronte macro oggi i dati italiani più rilevanti riguardano la produzione industriale italiana. Domani saranno diffusi i dati sulla disoccupazione. Tra mercoledì e giovedì quelli sull’inflazione degli Usa e dei principali Paesi dell’Eurozona, Italia compresa. Le statistiche più importanti della settimana finanziaria Usa usciranno venerdì: indice della fiducia delle famiglie, produzione industriale e il dato sull’Empire Building Manifacturing.
L’attenzione dell’Eurozona sarà concentrata sulla riunione dell’Ecofin del prossimo fine settimana a Tallin. Sul tavolo dei ministri delle Finanze Ue ci sarà anche l’iniziativa per una web tax europea, lanciata da Italia, Francia, Germania e Spagna. Mercoledì il presidente Jean-Claude Juncker terrà il discorso sullo stato dell’Unione Europea. Tra i temi trattati l’urgenza di provvedimenti per frenare i takeover sulle società del Vecchio Continente.
Giovedì il board della Bank of England dovrà decidere se procedere o meno all’aumento dei tassi: a favore di un aumento gioca la ripresa dell’inflazione nel Regno Unito, salita al 2,6%. Ma il governatore Mark Carney è ostile a qualsiasi cambiamento di fronte all’incertezza del processo innescato dalla Brexit.
ALL’ASTA IN SETTIMANA 8 MILIARDI DI BTP
I Btp hanno archiviato una settimana positiva: grazie al sostegno delle parole di Draghi, il rendimento è sceso dal 2,07% all’1,95%. Da sottolineare anche che lo spread contro la Spagna si è ridotto a 43 punti base, il livello più basso da marzo.
In questo clima prendono il via domani le aste di fine mese. In occasione dell’asta Bot verranno messi a disposizione degli investitori 6,5 miliardi di euro di titoli a 12 mesi, a fronte di buoni in scadenza per un importo di 6,75 miliardi. In occasione dell‘asta a medio e lungo termine di mercoledì 13 settembre, il ministero dell‘Economia metterà a disposizione degli investitori un importo compreso tra 6,5 miliardi e 8 miliardi di euro in tre titoli, fra cui il nuovo 7 anni (fra i 3,5 e i 4 miliardi di euro).
ITALIA-FRANCIA: PROVE DI ACCORDO ANCHE SU NAVAL GROUP
Settimana intensa anche per la corporate Italia. Stasera il ministro francese dell’Economia Bruno Le Maire si incontrerà a Roma con i colleghi italiani Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda. Oggetto del meeting, naturalmente, il dossier Fincantieri-Stx Saint Nazaire in vista di una possibile intesa nel vertice del 27 settembre. È assai difficile che già stasera possa maturare il sospirato accordo, ma in queste settimane è andata avanti la trattativa a tre che comprende anche il gruppo transalpino della difesa Naval Group.
AGCOM ESAMINA LA PROPOSTA VIVENDI SUI TITOLI MEDIASET
Non meno calda la partita Tim-Vivendi. Sul tappeto il nodo del golden power. Il gruppo di coordinamento che affianca il governo in questa partita ha spostato dal 19 al 25 settembre la chiusura dell’istruttoria avviata ad agosto per accertare l’eventuale omessa notifica da parte del gruppo francese. Ma anche una possibile intesa sulla banda ultra-larga tra Tim ed Infratel, la società pubblica che si occupa delle gare, e la nomina del nuovo ad di Telecom, l’israeliano Amos Genish. Mercoledì il consiglio dell’Agcom terrà un’informativa sul piano proposto da Vivendi in merito alla quota in Mediaset.
A completare il fitto calendario dell’esecutivo un’altra partita delicata, quella relativa all’Ilva di Taranto. Al Ministero dello Sviluppo Economico sono attesi i rappresentanti di Arcelor MIttal e Marcegaglia, i due soci industriali della cordata che si è aggiudicata il siderurgico.
CONTO ALLA ROVESCIA PER L’OPV PIRELLI
In settimana è atteso il via libera della Consob all’offerta pubblica di vendita delle azioni Pirelli in vista della quotazione. L’Opv,che potrebbe prendere il via lunedì 18, dovrebbe prevedere il collocamento del 40% del capitale. A vendere saranno ChemChina, primo socio della Bicocca, che scenderà dal 65% al 45%, mentre Camfin ridurrà la quota scendendo dal 22,6% al 10% e i russi di Lti si ridimensioneranno al 5% dall’attuale 12,5%. Il gruppo si è infatti trasformato in un “pure consumer” nel settore dei pneumatici, una scelta che secondo gli analisti di Mediobanca Securities premierà il gruppo.
OPA CALTAGIRONE EDITORE SECONDO ATTO: OFFERTI 1,22 EURO PER TITOLO
Caltagirone Editore ci riprova. Chiara Finanziaria ha prorogato fino al 18 settembre il periodo per l’adesione all’offerta pubblica di acquisto volontaria avente ad oggetto un massimo di 33,87 milioni circa di azioni ordinarie. È stato alzato anche il prezzo d’offerta a da 1 a 1,22 euro. Anche la nuova offerta è sensibilmente inferiore ai prezzi (attorno a 1,5 euro) segnati dal titolo sotto la pressione degli acquisti dei fondi, che contestano le modalità finanziarie del delisting: Amber capital è arrivato a detenere il 5,515% mentre è emerso che la quota nelle mani della famiglia Benetton, pari al 2,2% circa, è già stata ceduta sul mercato. Il periodo di adesione si sarebbe dovuto chiudere l’8 settembre.
IN AGENDA IL BILANCIO MEDIOBANCA. INTESA RITIRA IL PRESTITO PER ROSNEFT
Da segnalare domani l’incontro con gli analisti di Yoox Net à Porter, miglior titolo del paniere delle blue chip italiane sia venerdì scorso (+4,7%) che nella settimana (+9%). La società del fashion online è salita sui massimi da febbraio 2016.
Tra gli appuntamenti dei Cda spicca quello di Banca Carige (mercoledì) e dell’Eni, in programma per giovedì. Il Cda sul bilancio di Mediobanca si terrà venerdì 15.
Il finanziamento da 5,2 miliardi rilasciato da Intesa Sanpaolo al consorzio formato da Qia e Glencore sarà interamente rimborsato dopo che lo stesso consorzio ha trovato un accordo per cedere al Fondo cinese Cefc il 14,16% della quota di Rosneft.
Altra settimana calda per l’automotive europeo, già protagonista di forti rialzi (+3,1% l’aumento settimanale dell’indice) grazie soprattutto alla spinta dei Big tedeschi. Le auto elettriche promettono di essere le grandi protagoniste del Salone di Francoforte, cui non partecipa Fiat Chrysler. Sotto pressione Peugeot, nel mirino delle indagini sul Dieselgate francese.