Una stretta, molto severa, sul gioco d’azzardo. Dopo un anno e mezzo di tira e molla, Stato e Regioni hanno finalmente trovato un accordo che rivoluzionerà l’universo delle sale da gioco italiane allo scopo di arginare il pericoloso fenomeno della ludopatia sempre più diffusa in Italia.
Un’intesa che colpisce a gamba tesa un settore che porta entrate fiscali per 10 miliardi l’anno e che, rischia di essere fortemente ridimensionato dalle nuove regole stabilite ieri, 7 settembre, dal Governo.
Sale da gioco dimezzate
Il fulcro dell’accordo è la riduzione significativa del numero di sale da gioco presenti sul territorio nazionale. Da 98.600 mila sale si passerà, nel giro di tre anni, a 50.000, un dimezzamento vero e proprio che inevitabilmente comporterà anche un conseguente calo delle entrate fiscali italiane (pari a 10 miliardi nel 2016, come detto in precedenza).
Le 50mila sale sopravvissute dovranno dotarsi di sistema di videosorveglianza, dovranno garantire una tracciabilità completa delle giocate e delle vincite, dovranno avere una sala dedicata e una segnaletica esterna riconoscibile. Chiunque voglia entrare dovrà presentare il proprio documento d’identità. Così dovrebbe essere scongiurato il rischio che, nonostanto il divieto di legge, a giocare siano dei minori di 18 anni.
Addio alle slot in bar e tabacchi
Non solo l’intesa tra Stato e Regioni stabilisce anche la rottamazione di oltre 142mila slot machine (più della metà del totale) che scompariranno da bar e tabacchi, ma anche da edicole, ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari.
In questo frangente occorre ricordare che, le slot, da sole, nel 2016 hanno raccolto oltre 49 miliardi di euro (+2,5% rispetto al 2015), con una spesa effettiva di 10 miliardi di euro (+9,6%) ed entrate fiscali pari a 5,9 miliardi (+31% rispetto all’anno precedente). Come sottolinea il Corriere della Sera, le macchine di nuova generazione hanno distribuito premi per 18,8 miliardi, le cosiddette “Vlt” (videolottery) per 19,5 miliardi.
Slot Machine: servirà il documento
Altro punto importante dell’accordo riguarda le nuove slot machine. Per evitare il coinvolgimento dei minorenni, viene stabilito che le macchinette si attiveranno solo inserendo la tessera nazionale o la “card dell’esercente”.
Vincono le Regioni
I 18 mesi di battaglia tra Stato e Regioni sono stati vinti dalle seconde. La nuova disciplina prevede infatti che, in presenza di una legge regionale più dura rispetto a quella nazionale, la prima prevalga sulla seconda.
Una decisione sofferta per il Governo che però rappresentava l’unica via per superare l’opposizione di Lombardia, Provincia di Bolzano e Puglia.
La localizzazione delle sale da gioco
Anche gli enti locali potranno fare la propria parte, imponendo un blocco del gioco di almeno 6 ore o stabilendo una distanza minima dai punti più sensibili, scuole e ospedali in primis. Dovranno però fare attenzione a non creare aree di forte intensità in cui siano concentrati troppi esercizi.
Le proteste
“Si va verso un’unica direzione: l’espulsione del gioco lecito, un settore che conta 6mila imprese e 150mila occupati”. Questo quanto affermato da Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia (Confindustria).