Le Borse frenano e il dollaro affonda dopo il discorso di Janet Yellen a Jackson Hole, che difende la regolamentazione finanziaria introdotta dopo la crisi del 2008. Si attende ora il presidente della Bce Mario Draghi, che parlerà alle 21. Con il super-euro i listini continentali, dopo tre quarti di seduta in frazionale rialzo, chiudono piatti. Milano +0,08%, 21,746. Positive le banche; prese di profitto invece su Fca, -0,72%, che si limita a un “no comment” alla Consob sulle varie indiscrezioni dei giorni precedenti.
Le altre piazze: Londra -0,08%; Madrid +0,01%; Francoforte -0,02%; Parigi -0,17%.
Wall Street apre baldanzosa, dopo aver letto Gary Cohn, direttore del Consiglio economico nazionale, che al Financial Times dice: “a partire dalla prossima settimana l’agenda e il calendario del presidente si rivolgeranno alla riforma fiscale”.
Al momento invece tre listini principali viaggiano contrastati, col Nasdaq in rosso. Yellen non fa riferimento alla politica monetaria, ma le sue parole risultano ugualmente importanti. Giunta probabilmente all’ultimo mandato, visto che scade nel 2018, coglie l’occasione per tirare le orecchie a Donald Trump, più volte critico sul Dodd Frank Act e altre normative che, a suo dire, avrebbero rallentato l’economia. Le politiche adottate fin qui hanno funzionato, sostiene invece la signora della finanza americana, e “qualsiasi aggiustamento al framework regolatorio dovrebbe essere modesto e dovrebbe preservare l’aumento della resilienza” dei grandi istituti finanziari.
Il dollaro perde terreno nei confronti delle principali valute. Il cross con l’euro, sale a 1,187, +0,6%.
Prende coraggio l’oro: 1291,335 dollari l’oncia, +0,38%. Frazionale rialzo per il petrolio, +0,51%, 52,31 dollari al barile.
In attesa di Draghi,l’obbligazionario italiano risulta stabile: il rendimento del Btp 10 anni 2,11%, spread in leggero calo il Bund -0,4%, 172.70 punti. Profondo rosso per il benchmark portoghese, che porta il rendimento al 3,07% e lo spread a 268.80 punti, in rialzo del 9,7%.
Tornando in Piazza Affari, i temi caldi sul tappeto oggi erano tanti, ma non hanno influenzato troppo l’andamento dei titoli. Telecom -0,18%, non perde l’aplomb mentre a Palazzo Chigi si riunisce il comitato per verificare se la francese Vivendi abbia violato le norme sulla trasparenza in merito al controllo e dopo le indiscrezioni di stampa sul fatto che TI Sparkle debba, secondo il governo, essere controllata da un azionista italiano.
I titoli più tonici sono Banco Bpm +1,51% e Unicredit, +1,37%. Seduta positiva anche per Salvatore Ferragamo +0,8% e Atlantia +0,67%.
Le vendite si abbattono su Buzzi, -2,09%; A2a -1,27%; Mediaset -0,73%. Le prese di profitto colpiscono il settore auto, in particolare Brembo -0,97%, Exor -1,2%.