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Ferrara ospita l’arte di Previati, Mentessi, Boldini e De Pisis

La mostra aperta fino al 27 dicembre 2017, nel Castello Estense consente al pubblico di ammirare anche altri capolavori delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Ferrara ospita l’arte di Previati, Mentessi, Boldini e De Pisis

Da Previati a Mentessi, da Boldini a De Pisis. Un nuovo percorso al Castello Estense di Ferrara fino al 27 dicembre 2017.
Una selezione di opere temporaneamente ricoverate nei depositi del museo viene a sostituire alcuni dei dipinti e dei disegni, per un avvicendamento che, senza tradire le linee guida dell’allestimento, ne proporrà una riedizione.

In particolare la sala dedicata alla rappresentazione della vita moderna sarà interamente dedicata a Boldini e alla cifra stilistica con cui il maestro ferrarese cattura il ritmo effervescente della Belle epoque. Dalle prove con cui viene magistralmente restituito il dinamismo della vita parigina, Due Cavalli bianchi, alle rappresentazioni della vita notturna, La cantante mondana e Notturno a Montmartre, per culminare con un’autentica icona dell’eleganza moderna, Fuoco d’artificio.

Viene poi completamente rivista la selezione delle opere su carta, sia per limitarne l’esposizione alla luce per ragioni conservative, sia per offrire al pubblico l’occasione di ammirare ulteriori prove del talento grafico di artisti come Boldini, Gaetano Previati, Giuseppe Mentessi e Filippo de Pisis.

Inoltre una selezione di opere del Novecento andrà ad arricchire il racconto, testimoniando gli esiti, ormai compiuti, di una rinnovata modalità di guardare al passato, al paesaggio e agli interni, siano essi abitati da figure o nature morte. Per esempio, un tradizionale tema storico-allegorico trova un’interpretazione originale nel divisionismo filamentoso ed espressivo con cui Aroldo Bonzagni realizza Fiamme nel Mediterraneo. A sua volta, la sezione dedicata alle visioni interiorizzate della natura che si avvicendano al volgere del secolo, si arricchisce di un Paesaggio di Achille Funi: un’opera dalla scrittura vivace e quasi naïf che fa supporre la ricezione di suggestioni francesi, con un’apertura di interessi non scontata in uno degli artisti di punta della scena artistica del Ventennio.

Completamente rinnovata è la sala che propone un affondo sul tema dell’atelier, quale luogo simbolico della creazione artistica e campo d’azione del suo artefice. Dipinti e opere su carta di Roberto Melli e Filippo de Pisis si affiancano a opere di Boldini sul tema del ritratto e degli “interni d’atelier”. La valenza autobiografica di queste originali creazioni di Boldini sembra trovare una continuità ideale in opere dei giovani ferraresi, nonostante le distanze: sia negli interni tracciati da De Pisis con un segno fortemente personale e immediato, così come nelle nature morte in cui Roberto Melli crea un dialogo misterioso tra oggetti insoliti e gamme cromatiche squillanti.

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