Condividi

Scuole, soldi dai Fondi per riqualificare

Via libera dal Miur al Fondo immobiliare territoriale dedicato alla riqualificazione o costruzione ex novo di edifici. Ok dall’Anci e da Invimit. Si parte nei primi 6 Comuni.

Scuole, soldi dai Fondi per riqualificare

Le sinistrate scuole italiane scoprono la finanza. Quella di progetto che punta su un Fondo immobiliare per rimettere a posto aule e laboratori. Operazione ambientale e culturale allo stesso tempo. Se ne parlava,ma ora lo strumento c’è. Speriamo dia i suoi frutti.

Parliamo del Fondo immobiliare territoriale, di circa 74 milioni di euro, dedicato alla riqualificazione o alla costruzione ex novo di edifici. L’operazione ha avuto via libera da MIUR, Demanio, Anci e Invimit.

In via prudenziale si parte con sei Comuni : Castel San Pietro Terme (BO) , Osimo (An), Isola Di Capo Rizzuto (Kr), Robbiate (Lc), Grumolo delle Abbadesse (Vi), Monte Prandone (Ap). Un primo intervento con linee guida in elaborazione ed utili ad estendere l’iniziativa ad altre città. Lo spirito è di favorire investimenti e rigenerazione urbana, sia per le piccole che per le grandi realtà. I soldi arrivano dal Fondo i3 Core Comparto Territorio di Invimit . La Società controllata dal Ministero dell’Economia e Finanza avrà sostegno anche dal Ministero dell’Istruzione che utilizzerà le poste in bilancio per l’edilizia scolastica. Le risorse sono sempre scarse rispetto al fabbisogno delle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia con il progetto pilota dei sei Comuni , si compie un passo avanti.

In questa fase i Comuni portano in dote un patrimonio di 11 miliardi. Il Miur , da parte sua, dispone di 5,9 milioni di euro in base ad una legge del 2012. Li metterà a disposizione. Un piano esportabile- dice l’Anci – che conduce una battaglia sull’ammodernamento e la messa in sicurezza delle nostre strutture didattiche. Il suo Presidente Antonio Decaro, ricorda che per essere tutti sereni occorrerebbero 8 miliardi di investimenti nel breve periodo.

Fatiscenza strutturale , vulnerabilità e qualificazione ambientale sono i filoni principali di intervento. Pezzi di una realtà complessa , dove i privati generalmente non arrivano. Le strutture italiane sono ampiamente inadeguate alla domanda di istruzione e a quella di inserimento di popolazione studentesca immigrata. Ne soffrono i sindaci. Ma il sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo , dice che ora l’iniziativa è trasversale. Quando si metterà mano ai lavori i soldi saranno utilizzati anche per l’arricchimento di elementi architettonici per lo studio e l’apprendimento. Ambienti più consoni. Una cornice moderna che influisce sullo stare bene a scuola.

Qualcosa si muove anche sul fronte del demanio pubblico. Oggetto di molti desideri speculativi, le migliaia di strutture abbandonate o dismesse, stanno entrando in trattative tra Enti locali ed Agenzia del Demanio. La struttura, dal 2014 dispone del Fondo di Edilizia Scolastica che può dare corpo a intese importanti. E se gli accordi avranno efficacia, si dovranno rivedere anche le migliaia di contratti di fitto con privati che ospitano scuole pubbliche. E non sempre in regola. Buoni i propositi anche di Invimit che dalla praticabilità di questo progetto pensa a potenziali investitori, come fondi pensione e casse previdenziali. Dovranno avere a cuore l’istruzione e il sapere, però.

Commenta