E’ una proposta che apre qualche spiraglio quella che il ministro francese Bruno Le Maire propone per risolvere il braccio di ferro con l’Italia sull’accordo tra Fincantieri e Stx? Lo si vedrà martedì pomeriggio al termine dell’incontro al ministero dell’Economia dove Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda si siederanno attorno al tavolo con Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia. Questi arriverà passando da Saint Nazaire, dove ha sede il quartier generale e principale cantiere di Stx, e dove incontrerà le aziende dell’indotto cantieristico francese che da tempo premono per avere una quota nel capitale di Stx. Poi il volo per Roma dove ci si attende un avvio di dialogo, una tappa di avvicinamento verso la costruzione di un possibile accordo che richiederà tempo, tanto più se, come sembra, potrà allargarsi anche agli interessi reciproci nella difesa. Il ministro Calenda fornirà un’informativa urgente mercoledì alla Camera. Nell’attesa, il titolo Fincantieri si muove in lieve rialzo a Piazza Affari.
LA PROPOSTA FRANCESE: 50-50 CON CASTING VOTE
Bruno Le Maire lo ha spiegato nell’intervista concessa al Corriere della Sera che, di fatto, ammorbidisce i toni e costituisce un’apertura di dialogo come aveva previsto anche Franco Bassanini in un articolo pubblicato su FIRST online. La partita non è dunque finita e si affacciano nuove soluzioni: “Abbiamo proposto – dice Le Maire – un patto tra azionisti al 50-50 tra partner italiani e francesi: 50% per Fincantieri e 33% per lo Stato francese, 14,66% per l’azienda francese Naval Group, 2% per i lavoratori. Nella nostra proposta, il presidente del consiglio d’amministrazione, designato da Fincantieri, dispone di una voce preponderante in caso di uguaglianza. Fincantieri è dunque chiaramente alla guida dei cantieri navali. La reazione del governo italiano è per il momento negativa. Continueremo a lavorare e a spiegare le nostre inquietudini. Ho buone speranze che arriveremo a trovare un’intesa nelle prossime settimane”.
Lo stesso Le Maire, dunque, auspica che l’incontro di oggi, martedì 1° agosto, serve ad aprire un negoziato dopo che entrambi i protagonisti hanno ‘mostrato i muscoli’. Il ministro infatti ribadisce la proposta di un azionariato paritario per i cantieri di Saint-Nazaire, ma “affidandone la guida in modo chiaro a Fincantieri”, e di “una grande alleanza industriale europea franco-italiana in campo navale”, con un aspetto civile e uno militare.
“L’accordo negoziato dalla precedente maggioranza non offriva garanzie sufficienti né sull’impiego né sulle tecnologie”, spiega il ministro francese. All’osservazione che prima dell’intesa sottoscritta da Fincantieri con l’ex presidente Hollande l’azionariato fosse a maggioranza sudcoreana, il ministro risponde che “la situazione economica era totalmente diversa: i cantieri erano in grave difficoltà, mentre sono adesso redditizi e hanno 11 anni di ordinazioni davanti a loro”. E riguardo alla maggioranza concordata da Fincantieri “dare il 48% a Fincantieri e il 6% alla Fondazione Trieste significa cedere la maggioranza senza assumersene la responsabilità. Preferiamo porre una condivisione in condizioni di parità”. La Francia, emerge dall’intervista – teme il possibile trasferimento di tecnologie francesi verso la Cina (partner di Fincantieri nella cantieristica per le crociere) e per la salvaguardia dell’occupazione.
Le Maire ha sottolineato tuttavia che Fincantieri è il miglior partner per Stx France, ma che se i negoziati non andranno a buon fine dovranno cercare altri soci.
“I cantieri di Saint Nazaire non devono essere diretti dallo Stato francese. Vogliamo un azionista privato, e Fincantieri oggi è il migliore gruppo industriale per partecipare a questo grande progetto europeo e franco-italiano”, ha detto.
LA PARTITA POLITICA IN EUROPA
Il liberista Le Maire, dai modi raffinati ed eleganti ma dalla posizione ferma, porta comunque un messaggio distensivo: “Vogliamo lavorare mano nella mano con l’Italia” e il messaggio si estende alla posizione dei due Paesi in Europa. “L’integrazione della zona euro sarà il più grande cantiere politico dei prossimi cinque anni – osserva – e l’Italia vi sarà direttamente associata”, sgombrando così le preoccupazioni di una preferenza franco-tedesca. “Tutto il governo è pronto a impegnarsi u in una cooperazione di buona fede con l’Italia e Stx non deve essere un sassolino nella scarpa”. “Bisogna togliere le passioni dal dibattito” suggerisce infine il ministro. Si vedrà molto presto se la mano tesa porterà a risultati concreti oppure no.
GOVERNO ITALIANO, VERTICE A TRE A PALAZZO CHIGI
La posizione italiana, a poche ore dall’incontro pomeridiano con il ministro Bruno Le Maire non cambia. “Fincantieri deve avere oltre il 50%, dal momento che i coreani avevano i due terzi” del capitale di STX France, ha detto il ministro Pier Carlo Padoan all’Afp (agence France Presse). Il controllo della gestione proposto da Le Maire, in sostanza, npon è sufficiente; quel che conta è la quota azionaria. In mattinata, si è poi appreso, i ministro dello Sviluppo e dell’Economia sono stati a Palazzo Chigi per l’ultima messa a fuoco sulla strategia italiana in vista dell’incontro del pomeriggio con il rappresentante del governo francese.
“L’Italia, Fincantieri hanno dato tutte le garanzie – ha concluso Padoan – quanto al mantenimento dell’occupazione e alla protezione delle tecnologie”. ‘Non metto in discussione il diritto del Governo francese di avere la preoccupazione di proteggere gli interessi francesi. La stessa cosa vale per il Governo italiano. Detto questo, penso che assieme possiamo promuovere gli interessi europei”, ha anche sottolineato Padoan. “Spero che potremo trovare il modo di progredire” ha infine concluso il ministro. E su questo è d’accordo anche Le Maire. Non a caso entrambi guardano al vertice bilaterale italo-francese del 27 settembre. E’ lì che si potrebbe sancire un possibile compromesso.
Aggiornato alle 15:30 di martedì 1° agosto