Alla fine a chi andrà il controllo degli importantissimi cantieri navali francesi di Saint Nazaire che la Fincantieri si è aggiudicata da mesi con una partecipazione azionaria del 66,7%? Il governo francese, attraverso il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, insiste perchè gli accordi siano modificati e il controllo sia fifty-fifty tra azionisti italiani e francesi, ma Roma non ci sta.
Il nostro Ministero dell’Economia e della Finanza, guidato da Pier Carlo Padoan, che sostiene la causa di Fincantieri, si è detto disponibile a venire incontro alle richieste francesi, sostenute in campagna elettorale anche dal Presidente Emmanuel Macron, ma non a cedere sul controllo, che sta in mani italiane. Ma il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda è sceso in campo con una dichiarazione che non lascia spazio a tentennamenti: “Su Stx siamo stati chiari fin dal principio. Il precedente Governo francese ha chiesto a Fincantieri di interessarsi, e Fincantieri lo ha fatto con un progetto industriale solido che ha alcune condizioni fondamentali. Queste condizioni sono conosciute dal Governo francese, dal precedente che ha firmato un accordo e dall’attuale: non abbiamo nessuna intenzione di andare avanti se queste condizioni non ci sono”.
Per ammorbidire la parte italiana, i francesi sono pronti ad allargare l’intesa anche alla parte militare, che fa gola a Fincantieri perchè permetterebbe di ampliare il mercato e di fare affari molto rilevanti, ma il punto chiave è il controllo e la gestione operativa dell’impianto che non possono dar luogo a confusioni che complicherebbero la vita dell’azienda. La battaglia resta aperta.
Nel pomeriggio del 26 luglio, la società cantieristica ha inoltre approvato i risultati del primo semestre 2017, archiviato con ricavi a 2.295 milioni (+1,3% a/a), mentre l’Ebitda si è impennato a 146 milioni (+29,2% a/a), portando la redditività al 6,4% (+140 punti base). La gestione caratteristica chiude con Ebit a 88 milioni (+44,3% a/a), con il ros al 3,8% (+110 basis point). L’utile di pertinenza dei soci ammonta a 13 milioni (+85,7% a/a), in forte rialzo nonostante un saldo della gestione finanziaria più sfavorevole rispetto al pari periodo 2016 (oneri finanziari netti per 39 milioni vs 32 milioni dello scorso anno). I principali aggregati economici risultano in linea con il piano industriale 2016-2020.
Nonostante ciò il titolo Fincantieri è sotto pressione in Borsa: è arrivato a perdere il 13% e alle 11 di mercoledì mattina e a meno di un’ora dalla chiusura perde l’8% a 0,966 euro.
(aggiornato alle 16.45 di mercoledì 26 luglio)