Piazza Affari apre la settimana in rialzo, +0,59%, 21.326 punti e archivia la seduta in maglia rosa, con Ubi in rally (+4,5%) e Telecom in festa (+3,82%), dopo aver superato le incertezze sui vertici.
La giornata è pesante per Londra -1,01% e debole per Francoforte, -0,25%; parziali guadagni per Madrid +0,19% e Parigi +0,2%. Apertura stonata per Wall Street in attesa del meeting della Fed che si apre domani e delle trimestrali dei colossi tecnologici; si parte con Alphabet che renderà noti i suoi conti più tardi, a mercati chiusi. L’andamento dei listini sembra rispecchiare, in certa misura, le previsioni del Fondo Monetario internazionale sul Pil 2017: l’Europa sarà più tonica del previsto, con l’eccezione del Regno Unito, a causa della Brexit, e gli Stati Uniti più deboli, con Donald Trump che stenta a mettere il turbo alla crescita.
Per l’Italia la correzione positiva è dello 0,5%, si passa dallo 0,8% all’1,3%, un balzo che tonifica anche l’obbligazionario, dopo il cammino positivo intrapreso dopo la conferenza stampa di Mario Draghi, la scorsa settimana. Il rendimento del decennale scende al 2,06%, lo spread col Bund a 155,10 punti, -2,08%. Da segnalare inoltre che il ministero dell’Economia offrirà 6,5 miliardi di euro di Bot a sei mesi (scadenza 31 gennaio 2018) nell’asta di giovedì prossimo, 27 luglio e che la Grecia è pronta a tornare sul mercato. Stamattina il Tesoro ellenico ha annunciato di aver affidato il mandato a un gruppo di banche di gestire l’emissione di un nuovo titolo di Stato quinquennale e il contemporaneo lancio di un’offerta di riacquisto in contanti sul bond in circolazione con scadenza 2019, cedola 4,75%.
Il dollaro recupera poche posizioni sull’euro, che resta a 1,164 (-0,22%). Seduta in rimonta per il petrolio, con l’avvio degli incontri dei produttori a San Pietroburgo e la Nigeria pronta a ridurre la produzione. L’Arabia Saudita inoltre è disponibile a estendere il periodo dei tagli e in agosto potrebbe limitare le esportazioni a 6,6 milioni di barili al giorno.
Brent a 48,57 dollari al barile, +1,06%; Wti 46,3 dollari al barile, +1,16%.
Tornando in Borsa: il comparto più debole, a livello europeo, è quello delle auto, dopo l’inghippo svelato da Der Spiegel e la conferma dall’antitrust tedesco, che ha inviato alla Commissione europea i documenti relativi al presunto cartello tra produttori di auto.
In Piazza Affari però i titoli del settore si salvano, non essendo coinvolti. Fiat cede lo 0,45%, mentre Ferrari ricomincia a correre e segna +2,17%. Fra le blue chip italiane la più tonica è Ubi Banca, seguita da Telecom nel giorno del cda per l’uscita dell’ad Flavio Cattaneo. Il mercato sembra premiare la fine di una fase d’incertezza, mentre Reuters riferisce che sarebbe stato congelato il piano Cassiopea, varato dall’ad uscente, per investimenti su una rete a banda ultra larga nelle aree a fallimento di mercato.
Sugli scudi Banco Bpm, +2,88%, che a metà seduta tocca un nuovo massimo da inizio anno. Toniche Banca Generali +2,16% e Unicredit +1,45%. In controtendenza, fra i bancari, Bper -0,68%, dopo per la retrocessione di Kepler Cheuvreux. Bene Luxottica +1,37%, che ha pubblicato i risultati del secondo trimestre 2017 a Borsa ormai chiusa. In parziale progresso Atlantia +0,43%, che sembra favorita su Acs nella partita per Abertis.
In fondo al listino si collocano Enel -1,02% che oggi staccava la cedola; Ferragamo -0,7%; Moncler -0,38%. Petroliferi in ordine sparso. Bene Saipem, +1,79%: cresciuta frazionale per Eni, +0,15%; giù Tenaris -0,51%.