Condividi

Poletti: studiamo taglio cuneo contributivo

Secondo il ministro, bisogna intervenire “in maniera tale che convenga assumere un giovane” – E l’operazione non deve avere una validità di “uno o due anni” ma dovrebbe essere resa permanente

Poletti: studiamo taglio cuneo contributivo

“Stiamo valutando possibili interventi sul cuneo contributivo, per abbassarlo e il problema è farlo stabilmente nel tempo”, rendendo la misura “definitiva”. Lo ha annunciato oggi il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervistato da La Repubblica. 

“Considero sbagliate le politiche di austerità – ha aggiunto – che hanno innalzato seccamente, di 5 anni, l’età del pensionamento”, ciò ha creato un ‘muro’ all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Alla domanda se allora non condividesse la riforma Fornero, Poletti ha risposto: “Doveva essere fatta in maniera diversa, serviva gradualità”.

Secondo Poletti, quindi, bisogna intervenire “in maniera tale che convenga assumere un giovane”. E l’operazione, evidenzia, non deve avere una validità di “uno o due anni” ma dovrebbe essere resa permanente. Insomma, continua, “il lavoro stabile deve costare meno di quello a tempo in via definitiva”, capovolgendo, fa notare “la situazione che c’era prima dei nostri interventi”.

Alla domanda di Massimo Giannini, su quante siano le risorse a disposizione nella prossima legge di Bilancio per il taglio del cuneo, il ministro non si è pronunciato. Rispondendo alle sollecitazioni sui Neet, dopo i dati diffusi ieri, il ministro invita a “non parlare di ‘sdraiati’, ma di persone che stanno attivamente cercando lavoro, ma in Italia, rispetto agli altri Paesi Ue, ci vuole più tempo”. Ed è questo, spiega, il problema. La soluzione, aggiunge, va anche cercata attraverso politiche “di accompagnamento” e provando a fare incontrare domanda e offerta di lavoro.

Commenta