Affitti brevi, arrivano le istruzioni dall’Agenzia delle Entrate. Si avvicina infatti il primo appuntamento per Airbnb e gli altri intermediari per l’applicazione della cedolare secca del 21% anche sui contratti di locazione breve. Il D-day è fissato per il 17 luglio, come prevede la manovra correttiva 2017 che ha introdotto il prelievo. Da qui in poi, le ritenute dovranno essere versate entro il giorno 16 al mese successivo in cui sono effettuate.
La cedolare secca è un’imposta che è stata introdotta a partire dal 2011 e che va a sostituire le altre tasse sulle locazioni, come l’Irpef e le relative addizionali, l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Ne saranno oggetto i contratti per gli affitti brevi, di durata non superiore a 30 giorni, stipulati da persone fisiche al di là dell’attività d’impresa, direttamente o tramite intermediari.
Gli intermediari possono agire tramite canali tradizioni oppure online, come Airbnb, e sono tenuti a trasmettere all’Agenzia, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è stato concluso il contratto, un insieme di dati, quali il nome, cognome e codice fiscale del locatore, la durata del contratto, l’importo del corrispettivo lordo e l’indirizzo dell’immobile.
La trasmissione avverrà tramite canali telematici dell’Agenzia, secondo specifiche tecniche che verranno pubblicate sul sito internet delle Entrate.
Sono, poi, gli stessi intermediari a dover trattenere la percentuale del 21% sull’ammontare dei corrispettivi lordi e a dover certificare e dichiarare le ritenute operate.