Per il sistema bancario italiano “possiamo dire che siamo a un punto di svolta: il peggio è alle spalle, ma la crisi finanziaria ha diffuso una forte propensione alla riduzione dei rischi”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo all’assemblea annuale dell’Associazione bancaria italiana (Abi).
Secondo il numero uno del Tesoro, all’origine di questa svolta “c’è la ripresa dell’economia, senza dimenticare il ruolo cruciale svolto dalle riforme, come quelle per la gestione delle insolvenze e del recupero crediti. Lo sforzo riformatore va mantenuto e rafforzato”.
Senza citare le opinioni espresse da Matteo Renzi nel suo nuovo libro, Padoan ha quindi fatto riferimento ai futuri provvedimenti del governo, soprattutto in vista della legge di Bilancio: sull’ipotesi di taglio alle tasse, in particolare, “bisogna valutare con attenzione come usare lo spazio fiscale, se limitato. Non tutti i tagli delle tasse hanno gli stessi effetti su crescita e occupazione”.
Quanto alle soluzioni adottate per il salvataggio di Mps e soprattutto di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza (oggi la Camera vota la fiducia sul provvedimento che prevede la cessione degli istituti a Intesa San Paolo, ma con pesanti oneri per lo Stato), Padoan ha risposto alle polemiche sottolineando che “le riunioni di martedì di Ecofin e Eurogruppo hanno confermato che tutto si è svolto nel rispetto delle regole europee”.
Infine, un passaggio sui conti pubblici: “L’andamento di prodotto e deficit e la stabilizzazione del debito sembrano indicare che la velocità del consolidamento del periodo ha dato buoni risultati – ha detto Padoan – e suggeriscono di continuare lungo la strada percorsa fin qui. La crescita è la via maestra per ridurre il debito”.