Esselunga potrebbe sbarcare a Piazza Affari. Sarebbe questo l’obiettivo finale per la società di grande distribuzione frutto di un’intesa raggiunta nelle ultime ore tra gli eredi della famiglia Caprotti sui rapporti societari, patrimoniali e di successione. È quanto si apprende da fonti finanziarie.
Giuliana Albera e la figlia Marina Caprotti hanno il 70% di Esselunga (supermercati) e il 55% di Villata Partecipazioni (immobili), mentre i figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta, hanno il restante 45%. Per ora questi ultimi non usciranno da Esselunga ma lo dovrebbero fare al momento della quotazione in base ad un prezzo predefinito.
Il processo per arrivare a Piazza Affari richiederà tempo, circa due anni. In una prima fase Esselunga Spa acquisirà il controllo dell’immobiliare Villata Partecipazioni e poi si dovrebbe procedere alla quotazione di Esselunga.
Venerdì scorso Giuliana e Marina Caprotti, in una breve nota indirizzata a dirigenti, quadri e dipendenti del gruppo Esselunga avevano precisato che “l’azienda non è in vendita”, rispondendo alle notizie sull’offerta da 7,3 miliardi dei cinesi di Yida International Investment. Un’offerta che resterà valida fino al 7 luglio prossimo. Possibile in giornata una comunicazione ufficiale.
Intanto oggi Supermarkets Italiani spa, la holding che controlla il 100% di Esselunga, ha pubblicato i conti del 2016: l’utile netto è di 6,2 milioni di euro. L’anno precedente la holding della famiglia Caprotti (70% in mano a Giuliana Albera e Marina Caprotti) e il 15% ciascuno a Giuseppe e Violetta Caprotti (figli del primo matrimonio) aveva registrato invece un risultato di 101,5 milioni. A determinare questa diversità il minor contributo di dividendi da parte di Esselunga: 10 milioni nel 2016 contro i 110 milioni del 2015.
Dal bilancio 2016 emerge inoltre il valore di carico del 100% di Esselunga spa, pari a 3.838.867.000 euro (invariato sul 2015) a fronte di un patrimonio netto di 2,39 miliardi: un divario giustificato dalla ‘redditività attesa della società partecipata’.