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Consip, il Governo esce indenne

Al Senato vengono bocciate le mozioni presentate dalle opposizioni, compresa quella di Mdp che apre però un caso politico interno alla maggioranza di governo – Approvata la mozione Zanda, che propone di individuare un nuovo cda senza però, come chiedevano le mozioni respinte, azzerare i vertici della società che gestisce gli appalti pubblici.

Consip, il Governo esce indenne

L’Aula di Palazzo Madama ha approvato la mozione di maggioranza, primo firmatario Luigi Zanda, con 185 voti favorevoli, 76 contrari e 5 astenuti. Subito dopo è stata bocciata la mozione Mdp: il testo è stato bocciato con 182 voti contrari, 69 favorevoli e 16 astenuti. Bocciate anche le mozioni della Lega Nord e di Sinistra Italiana, mentre l’altra mozione approvata è quella presentata dal senatore di “Idea”-Fdl Andrea Augello: il Senato ha detto sì con 244 si, 17 no 11 astenuti.

Il Governo esce dunque indenne dalla bagarre sul caso Consip, che ha assunto importanti contorni politici per il coinvolgimento del ministro dello Sport Luca Lotti. In avvio di seduta il presidente di Palazzo Madama, Piero Grasso, ha letto una lettera del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, con cui il responsabile di via XX settembre sottolineava che il cda di Consip è ormai dimissionario. Con le “dimissioni da parte due consiglieri”, è il contenuto della missiva, “si intende dimissionario l’intero cda”. Subito dopo il capogruppo del Pd Luigi Zanda aveva infatti ipotizzato un rinvio del dibattito a dopo il 27 giugno, data in cui l’assemblea dei soci nominerà il nuovo consiglio, ma senza avanzare una richiesta ufficiale in questo senso. Le opposizioni si sono però dette favorevoli a procedere oggi stesso, come previsto dal calendario.

Il Pd, assieme al resto della maggioranza, ha presentato una mozione unitaria che invitava l’esecutivo a procedere al più presto all’individuazione di un nuovo cda. Le opposizioni invece chiedevano l’azzeramento dei vertici, muovendo pesanti critiche alla gestione della vicenda da parte dell’esecutivo: le loro mozioni sono state bocciate, è passata la linea del Governo ma il caso politico rimane. Ecco perché ora molti esponenti del Pd chiedono una verifica interna alla maggioranza, per testare la tenuta dell’esecutivo presieduto da Gentiloni dopo il tentativo ostile degli ex Pd. Il dem Marcucci: “Preoccupante questa presa di distanza dal governo, serve una verifica politica”.

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