Pomeriggio in altalena per Piazza Affari, che alla fine chiude in linea con gli altri listini europei in frazionale rialzo, +0,45%, 20.940 punti, nonostante l’apertura in rosso di Wall Street e la notizia che i fondi Elliott e Fortress hanno lasciano il tavolo delle trattative per l’acquisto dei crediti deteriorati in seno a Mps. Le perdite di alcuni titoli bancari (Bper -3,24%), risultano compensate dai guadagni di big come Brembo +2,54% o Leonardo +2,22%.
L’obbligazionario rallenta con il passare delle ore, ma archivia una settimana positiva: lo spread fra decennale italiano e tedesco si ferma a 171.10 punti base (-0,18%), rendimento 1,99%. L’Ecofin intanto avverte l’Italia: deve “tenersi pronta a prendere nuove misure per assicurare il rispetto del Patto” nel 2017- 2018, anche se “la valutazione dei conti sarà fatta tenendo conto della condizioni del ciclo economico”. Fiducioso il ministro Pier Carlo Padoan, secondo il quale non ci sono indicazioni che possa essere rigettata la richiesta di un aggiustamento dello 0,3% il prossimo anno.
Passando agli altri listini continentali: Francoforte +0,48%; Madrid +0,56%; Londra +0,6%. Parigi +0,89% è la piazza migliore, a due giorni dal secondo turno delle legislative, che vedono in pole position il partito del presidente Emmanuel Macron.
Wall Street in questo momento si muove in territorio negativo. La notizia del giorno è che Amazon acquisterà Whole Foods Market per 13,7 miliardi di dollari, pagandola 42 dollari per azione. Il titolo del gigante dell’e-commerce in Borsa guadagna, ma la sua entrata nella grande distribuzione spinge al ribasso i titoli dei rivali del comparto retail. Si ricorda inoltre che oggi è il giorno delle “quattro streghe”, cioè scadono contemporaneamente i future sugli indici, le opzioni sugli indici, i future sulle azioni e le opzioni sulle azioni; questo potrebbe indurre una certa volatilità. Permane inoltre una dose d’incertezza politica, con il presidente Donald Trump che, in un Tweet, ammette: “Sono indagato per aver licenziato il direttore dell’Fbi dall’uomo che mi ha detto di licenziare il direttore dell’Fbi. Caccia alle streghe!”. L’euro recupera lo 0,39% sul dollaro, 1,1191. Il petrolio fa un rimbalzino: Brent +0,49%, 47,23 dollari al barile.
Sul Ftse Mib non basta uno zero virgola però a ridare tono a Saipem, che oggi lascia sul terreno il 3,52%%. Denaro invece su Eni, +0,58%, nonostante il taglio del target price, da 13,5 a 13 euro, da parte di JPMorgan; e Tenaris, +0,95%.
Le vendite colpiscono alcune banche, in particolare Bper e Banco Bpm -2,39%. Fra i finanziari salgono Azimut +2,28%; Banca Generali +1,65%; Banca Mediolanum +1,51%. Nuovo scivolone per Ynap -2,8%. Perde appeal Mediaset -1,6%. In calo Fiat, -0,78%, nonostante gli ottimi dati sulle immatricolazioni in Europa a maggio (+11,9% contro il 7,7% del mercato). L’ad Sergio Marchionne esclude che le indagini in corso sulle emissioni diesel in Usa possano avere un impatto sui conti e conferma gli obiettivi del piano al 2018.
Sostengono il listino, oltre i titoli già citati, anche Exor +2,49%; Cnh +1,67%; Ferrari +1,16%; Moncler 1,57%, Snam +1,7%; Enel +1,15%; Generali +1,25%. Il mercato premia Buzzi, +0,71%, che ha sottoscritto un accordo obbligatorio per l’acquisto del 100% di Cementizillo, azienda attiva nel settore cemento e calcestruzzo preconfezionato nel nord-est Italia. Moderatamente positiva anche Atlantia, +0,43%, che ha depositato alla Consob spagnola il prospetto relativo all’operazione Abertis.