Non è semplicissimo avvicinarsi a comperare un diamante, meglio se di “carato”, nei limiti della somma che si ha a disposizione. Infatti oltre la grossezza, espressa in carati, il valore di un diamante dipende dal colore, dalla perfezione – o mancanza di difetti – e dal taglio – che gli dà brillantezza.
Altra regola da tenere in considerazione è che non esistono “occasioni” quando si compra un diamante, inoltre è sempre bene trattare soltanto con ditte serie.
La maggior parte dei diamanti presentano imperfezioni – piccole bolle di carbonio, frammenti di materia estranea, striature o incrinature interne; se queste imperfezioni sono troppo piccole per essere viste ad occhio nudo, provocano una minore perdita di valore. Ecco perchè per evitare di incorrere in sorprese, bisogna sempre rivolgersi ad un gioielliere di fiducia o ancora meglio ad un gemmologo, che può dire quanto siano più o meno gravi le imperfezioni. Qualsiasi diamante con imperfezioni visibili, per quanto grande e splendente possa essere, non è un buon investimento.
Diamanti perfetti da diversi carati, sono diamanti rari, perciò considerando la loro peculiarità, con ogni probabilità si possono comperare contro i rischi dell’inflazione e dell’instabilità politica.
Il colore perfetto di un diamante raro, come la mancanza di imperfezioni, è una limpida assenza di colore come avviene per il ghiaccio. Ci sono però diamanti colorati, che riflettono la luce in una gamma di toni più iridiscenti e più luminosi. Infatti ci sono diamanti dai colori insoliti, rosa, azzurro, verde o viola, e questo ne aumenta la rarità. Il famoso diamante Hope, esposto in permanenza all’Istituto Smithsoniano di Washington, è una gemma di colore azzurro intenso.
Nessun compromesso è consentito invece nella qualità del taglio o sfaccettatura di un diamante. Un taglio eseguito a “regola d’arte” deve dare forma a un diamante e disporre di faccette – le superfici piatte su cui riflette la luce – in modo da ottenere il più alto grado di brillantezza e di fuoco della pietra, che ha il potere unico di imprigionare i raggi di luce per scomporli in tutti i colori dell’arcobaleno. La proporzione di ogni faccetta è stata matematicamente calcolata e stabilita dal fisico Marcel Tolkowsky nel 1919. se un diamante non ha una buona forma, o se è stato sfaccettato senza accurata cura, la luce sfugge smorzando brillantezza e il potere di rifrazione.
I tagli di diamante sono diversi, ciascuno dei quali ha 58 faccette. Ogni taglio ha una tavola – la faccetta superiore piatta – e una culasse o punta – la faccetta inferiore. Le altre 56 faccette sono disposte in un ordine preciso al di sopra e al di sotto della cintura e 24 al di sotto. I diamanti a navetta, a cuore, a goccia e ovali, sono sfaccettati tutti allo stesso modo. Quello tagliato a smeraldo è una pietra rettangolare con 24 faccette al di sopra della cintura, altre otto disposte attorno alla cintura e 24 sotto.
Un diamante grezzo perde almeno metà della sua grandezza originale dopo essere tagliato e sfaccettato. Una volta che esso è tagliato e lucidato, il suo splendore e la sua brillantezza, durano per sempre.
Bellezza eterna che nel 1477, divenne il simbolo di un amore eterno tra Massimiliano I d’Austria e Maria di Borgogna. I diamanti essendo composti di carbonio cristallino, la sostanza più dura che si conosca, non diventano mai opachi nè si logorano con l’uso. Sono un investimento sicuro anche se è necessario – prima di ogni scelta – applicare tutte le regole e caratteristiche espresse.
I diamanti vengono estratti principalmente dai giacimenti in Sud Africa, in Africa Occidentale e in Siberia. Quindi, se un diamante è scelto con oculatezza sarà sempre considerato un buon investimento, indipendentemente dalle mode.
Il listino dei diamanti tagliati è il Rapaport Diamond Report che ha creato RapNet, una delle piattaforme dove transitano il maggior numero di diamanti al mondo.