Confindustria chiede una legge elettorale maggioritaria in grado di garantire governabilità. E sul piano più concreto della politica economica, propone al governo di azzerare per tre anni il cuneo fiscale nei confronti delle imprese che assumono giovani. Sono queste le due linee qualificanti dell’intervento con il quale Vincenzo Boccia, presidente dell’associazione industriale, ha aperto l’assemblea annuale mercoledì a Roma. Di fronte a lui 3.000 industriali arrivati da tutta Italia e i ministri Padoan, Calenda, Minniti, Madia e Galletti. Un minuto di silenzio per ricordare le vittime della strage di Manchester.
Confindustria: una legge che assicuri governabilità
“Assecondare la tentazione proporzionalista, che oggi vediamo riemergere in molte proposte per la legge elettorale, potrebbe rivelarsi fatale per l’Italia”, ha detto Vincenzo Boccia. L’Italia non può sprecare, ha avvertito, una congiuntura economica che si sta rivelando migliore del previsto, attendendo “inoperosa il passaggio di un lungo periodo elettorale”.
Confindustria: un Patto per la crescita con sindacati e politica
Per creare occupazione e combattere il grande vulnus dell’Italia, Confindustria è pronta a un “Patto di scopo per la crescita tra imprenditori, lavoratori e i loro rappresentanti, istituzioni finanziarie, politica”.
Per Boccia serve però un’operazione verità su debito, deficit e crescita, e occorre abbandonare “ricette fantasiose e di facile consenso”, da lasciare a chi “si inventa leader” e propaganda “avventure pericolose che ci porterebbero dritti fuori dall’Europa”. La ripresa c’è ma è lenta, osserva il presidente di Confindustria e il reddito per abitante è ai livelli del 1998″. “Vent’anni perduti”. Per il presidente degli industriali “ll Pil italiano nel 2017 sarà ancora del 6% inferiore al livello 2007, rimarremo l’unico grande Paese dell’Area euro a registrare quest’anno un valore dell’attività economica più basso di quello di dieci anni fa e, al ritmo dell’1%, non lo rivedremo prima del 2023”.
Toccando poi uno dei temi che saranno al centro dell’agenda del G7 a Taormina, il presidente degli industriali dice che “il protezionismo, la chiusura e l’isolamento non sono mai la riposta giusta”, sottolineando che “la globalizzazione va governata” ma non arrestata, e auspica che questo messaggio emerga venerdì “forte e chiaro” dal vertice.
Confindustria: via il cuneo fiscale per tre anni
Il leader degli industriali ha poi sottolineato che è prioritario risolvere il problema della disoccupazione, e per questo ha chiesto un azzeramento del cuneo fiscale per tre anni per le imprese che assumono giovani. “Proprio quando il più grande salto tecnologico degli ultimi decenni, quello digitale, sta cominciando ad esplicare anche in Italia le sue potenzialità, non possiamo rinunciare a coinvolgere i giovani: quelli che vanno a impiegare altrove le loro capacità e quelli che restano in attesa di un’occasione che non arriva. E’ per questo che servono misure non ordinarie, è per questo che chiediamo di concentrare le risorse disponibili sull’azzeramento per tre anni del cuneo fiscale per le imprese che assumono giovani“. “Dobbiamo avviare una grande operazione per includere i giovani nel mondo del lavoro”, rimarca Boccia, sostenendo che “la poca occupazione giovanile è il nostro valore sprecato”. Serve “una misura forte, diretta, percepibile”.
Confindustria: Calenda, no protezionismo ma no comportamenti predatori
Contro le refole di nazionalismo economico ha parlato il ministro dello Sviluppo Calenda annunciando che “già nei prossimi giorni invierò a Bruxelles una proposta italiana” sulle acquisizioni di aziende hi-tech da parte di gruppi extra-Ue. La logica è di “costruire una clausola di salvaguardia per impedire che il Paese venga spogliato dalle proprie tecnologie”. E ribadisce: “Lo voglio ripetere ancora una volta. Non si tratta di difendere l’italianità delle proprietà o peggio mettere in discussione i principi di apertura che refolano la nostra economia ma di tutelare l’Italia da comportamenti che stravolgono le finalità di questi principi”. Infine Calenda ha riaffermato il “No al protezionismo ma assertività nella difesa da comportamenti scorretti o predatori”. Il ministro è tornato a contrapporre la difesa non dell’italianità delle aziende ma delle aziende italiane, riaffermando che “gli investimenti esteri sono fondamentali per fare crescere l’Italia”.
Rispondendo a Boccia sulla proposta di un Patto per la crescita, il ministro ha infine ricordato che “Con il ministro Poletti stiamo lavorando ad un Piano Lavoro e Welfare 4.0 da presentare alla prossima Cabina di Regia e il contributo dei sindacati sarà essenziale in questo ambito”. D’accordo con Boccia “sulle finalità di un ‘patto per la Fabbrica’ che avvicini la contrattazione all’impresa. E siamo pronti a fare la nostra parte valutando un’ulteriore detassazione sui premi e sul salario di produttività”. Aumentare la produttività è la via per crescere e “non ci sono scorciatoie”.
(aggiornato alle 13.00)