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Trump, Fca, Telecom: in Borsa una giornata di passione

Borse europee intimorite dal Russiagate: Milano è la peggiore – Crolla Fiat Chrysler e trascina il listino che torna sotto quota 21.000 e arriva fino a -2% – Grande volatilità, pesante il comparto bancario – Turbolenze anche su petrolio ed energetici – Conclusione positiva, invece, per Btp Italia

La crisi politica che ha investito Donald Trump continua a contagiare mercati finanziari anche in Europa. Gli operatori, confusi di fronte all’incertezza che si diffonde da Washington, si allontanano dagli asset più rischiosi, a partire dai mercati finanziari. Ne fa le spese anche Milano: l’indice Ftse Mib arretra dell’1,85%, di nuovo ben al di sotto quota 21.000 sotto la pressione dei titoli bancari, tallone d’Achille del listino italiano. In forte ribasso anche Parigi (-1,2%), Madrid (-1,7%) e Francoforte (-0,9%). Rallenta anche Londra (-1,3%), a fronte del rialzo della sterlina, in ripresa sul dollaro.

Affiorano nuovi particolari sul Russiagate: Reuters scrive che in almeno 18 tra telefonate ed email nel corso degli ultimi sette mesi della corsa alla Casa Bianca del 2016, Michael Flynn ha avuto rapporti con funzionari del governo russo, tra cui l’ambasciatore russo negli Usa Sergey Kislyak. Il Dipartimento di Stato ha nominato, all’insaputa dello stesso presidente Trump, un procuratore speciale incaricato di indagare sulle presunte interferenze della Russia sulle elezioni presidenziali. Il super ispettore è Robert Mueller, a capo dell’Fbi tra 2001 e 2013. Mueller avrà poteri assoluti e non potrà essere rimosso dall’incarico: al termine della sua indagine riferirà al Congresso, il quale deciderà se ci saranno gli estremi per mettere in stato di accusa il presidente, che dal canto suo ammonisce: “Non arretrerò mai”.

Recupera leggermente terreno il dollaro a 1,112 contro l’euro, da 1,115 della chiusura di ieri sera. 

A favorire il ribasso di Piazza Affari contribuisce il tracollo di Fiat Chrysler (-6,21%), dopo l’avvio della procedura contro l’Italia, accusata di non avere controllato a dovere la regolarità di alcuni motori diesel del gruppo per quanto riguarda le emissioni. Inoltre è fallito il tentativo di Fca di trovare un accordo con l’agenzia americana dell’ambiente, Epa, che si appresta a decidere una sanzione contro la Casa automobilistica.

Le vendite investono anche Telecom Italia (-4,12%). Sul titolo pesa la nuova ondata di crisi in Brasile, il secondo mercato del gruppo. Dalle intercettazioni in mano alla magistratura emerge la prova di mazzette per il neo presidente Michel Temer. Pesanti i primi riflessi sugli Etf che trattano il Bovespa.

Male tutto il comparto bancario che cede il 2,33% (-1,68% l’indice europeo): Unicredit -2,4%, Intesa -1,9%, Banco Bpm -2%. Le turbolenze hanno fatto esplodere l’indice Vix, che misura la volatilità sui titoli dell’S&P500. Ieri +46%, una variazione giornaliera che non si vedeva dal 2009. Si rafforza la domanda di titoli di Stato ritenuti “sicuri”: il rendimento dei Bund decennali scende allo 0,35% (dallo 0,37% di ieri sera). Il Btp rende il 2,15%, spread in allargamento a 179 (+3 punti base). 

Tengono i bond della Grecia. Decennale al 5,60%. Atene sta facendo passi avanti con le riforme, ma deve eliminare molti altri ostacoli prima che la Banca Centrale Europea prenda in considerazione i suoi titoli di Stato nel programma di acquisto di obbligazioni (QE), ha detto Benoit Coeure, membro del consiglio esecutivo della Bce.

Il nuovo Btp Italia maggio 2023 è stato collocato dal Tesoro agli investitori istituzionali per la cifra di 5,4 miliardi di euro, che si va a sommare ai circa 3,19 dell’offerta al pubblico retail, per un importo complessivo dell’emissione di circa 8,59 miliardi.

Petrolio in forte ribasso. il Brent è scambiato a 51,1 dollari al barile (-2%). Scendono Eni (-1,2%) e i petroliferi: Saipem -3%, Tenaris -2,3%. 

Scendono i titoli dell’industria. Leonardo riduce il ribasso a -1,4%: Fabrizio Giulianini, capo del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di sicurezza, che secondo indiscrezioni avrebbe potuto diventare direttore generale del gruppo, ha rassegnato le dimissioni. 

Stm scende del 3,8%, Cnh Industrial -1,1%, Prysmian -1,8%. In rialzo Fincantieri (+3%), Aedes (+2%) e Pierrel (+1,5%).

Infine la vittoria in Coppa Italia non impedisce il calo della Juventus (-5,11%). Fa meno peggio la Lazio (-4,88%).

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