Il 2016 per Candy è un anno da incorniciare. Il gruppo guidato dall’amministratore Beppe Fumagalli ha superato il miliardi ricavi, con un incremento del 13,2% a cambi costanti a 1,035 miliardi (+10% a cambi variabili) rispetto al 2015. Non solo, in base alle aspettative, nel 2017 i ricavi dovrebbero registrare un’ulteriore crescita del 10% grazie alle buone prospettive esistenti sui principali brand del gruppo (Candy, Hoover e Rosières) mentre entro il 2012 il fatturato dovrebbe addirittura raddoppiare.
Tornando al bilancio 2016, approvato oggi dalla società, da evidenziare sono anche il risultato operativo prima degli oneri finanziari (ebit) che ha mostrato un rialzo del 4,7% a 48 milioni e l’utile netto a 12 milioni (in rialzo i 15 e i 20 milioni nel 2017).
Parlando ai giornalisti l’a.d. Fumagalli ha indicato che l’azienda era già tornata al pareggio l’anno scorso in quanto le perdite nette pari a poco meno di 9 milioni del 2016 erano legate a svalutazioni di attività .
Dati che l’anno scorso hanno consentito a Candy di diventare il gruppo attivo nel settore degli elettrodomestici con la crescita maggiore in Europa, con un incremento di mercato del 20%.
“L’obiettivo è quello di raddoppiare i ricavi nei prossimi 5 anni superando i 2 miliardi di euro”, spiega l’ad del gruppo Beppe Fumagalli, durante la presentazione dei risultati a Milano.
Il piano industriale 2017-2019 di Candy prevede 105 milioni di investimenti per rilanciare l’innovazione, in particolare puntando sugli elettrodomestici ‘connessi’ con il cliente nell’ambito dell’Internet of Things. Annunciati inoltre ulteriori investimenti dedicati al marketing e alla comunicazione (43 milioni previsti per il 2017 con un incremento stimato del 50% nei prossimi due anni).
“La continua evoluzione dei mercati e delle dinamiche commerciali richiede uno sforzo continuo da parte nostra per avvicinare i nostri settori di business ai mercati e ai consumatori, ai quali intendiamo una gamma di prodotti sempre più rispondenti alle loro preferenze di acquisto e utilizzo”, ha spiegato Giuseppe Fumagalli.
Pur con molta prudenza, Fumagalli non ha escluso la quotazione in Borsa nel prossimo futuro, a condizione che il controllo resti nelle mani della famiglia.
Infine, in base a quanto affermato dall’ad, Candy intende cedere “entro i prossimi mesi” la quota detenuta in Mediobanca, pari a circa lo 0,8%, e “se le condizioni di mercato saranno positive” l’operazione potrebbe avere luogo anche “prima dell’estate”. La partecipazione “non e’ più strategica per noi e quindi non ha senso mantenerla”.