L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di multare WhatsApp, applicando una sanzione di 3 milioni di euro.
La decisione è arrivata nell’ambito della riunione dell’11 maggio, nel corso della quale sono state analizzate e chiuse le due istruttorie riguardanti presunte violazioni del Codice del Consumo da parte della celeberrima App di messaggistica di proprietà di Mark Zuckerberg.
Secondo l’AUtorità, WhatsApp avrebbe indotto i propri utenti “ad accettare integralmente i nuovi Termini di Utilizzo, in particolare la condivisione dei propri dati con Facebook, facendo loro credere che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’uso dell’applicazione”.
In realtà le cose non stavano proprio così. Coloro che erano già utenti alla data della modifica dei Termini (25 agosto 2016) avevano, invece, la possibilità di accettarne “parzialmente” i contenuti, potendo decidere di non fornire l’assenso a condividere le informazioni del proprio account WhatsApp con Facebook e continuare, comunque, a utilizzare l’app.
Non solo, WhatsApp avrebbe inoltre applicato alcune clausole vessatorie nei «Termini di utilizzo» riguardanti, nel dettaglio, la facoltà di effettuare modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di recesso stabilito unicamente per il Professionista, le esclusioni e le limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del servizio, la scelta del Foro competente sulle controversie che, ad oggi, è stabilito esclusivamente presso Tribunali americani.
Entrambe le condotte, secondo l’Antitrust rappresenterebbero una violazione del Codice dei Consumatori. Per questo motivo, l’autorità guidata da da Giovanni Pittruzzella ha deciso di comminare a WhatsApp una multa da 3 milioni di euro.