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Trump e Draghi non seducono le Borse

L’annuncio della riforma fiscale americana e la conferma del Qe da parte della Bce non animano i mercati finanziari che prendono fiato dopo l’exploit post Macron di inizio settimana – Piazza Affari perde l’1,15% ma difende quota 20 mila – Crolla Tenaris – Realizzi su banche e Fca – Corre Atlantia sull’ipotesi di una cessione del 15% – Bene anche Italgas, Exor e Moncler.

Giornata di vendite sulle piazze europee, con Milano che veste la maglia nera e si ferma a 20.597 punti, -1,15%. In profondo rosso le banche e i titoli energetici, in particolare Tenaris lascia sul terreno il 5,51%, nonostante l’ottima trimestrale. Chiusura in frazionale ribasso anche per Londra -0,71%, Madrid -0,74%, Parigi -0,31% e Francoforte, -0,23%. Wall Street viaggia contrastata con Dow e S&P in discesa, mentre il Nasdaq è positivo, oltre la soglia dei 6.000 punti. A mercati chiusi verranno rese note le trimestrali di alcuni giganti tecnologici come Alphabet, Amazon, Intel e Microsoft.

Gli investitori restano tiepidi di fronte alla riforma fiscale presentata ieri da Donald Trump, ancora poco chiara nei dettagli, mentre sul fronte marco le richieste di sussidi di disoccupazione crescono più del previsto e gli ordini di beni durevoli, a marzo, salgono meno delle attese. Fra le materie prime si registra il tonfo del petrolio, in scia ai dati Usa pubblicati ieri, che mostrano un calo delle scorte di greggio e un aumento di quelle di carburanti, sintomo che le raffinerie stanno producendo più di quanto consumi il mercato. Il Brent in questo momento perde il 2,38%, 51,16 dollari al barile. Lieve variazione al ribasso anche per l’oro, -0,22%; 1266,17 dollari l’oncia.

Il cambio euro-dollaro oscilla in giornata, con la conferenza stampa di Mario Draghi dopo la riunione della Bce. Poi la moneta unica prende la strada al ribasso e attualmente scambia intorno a 1,086 (-0,37%). Da Francoforte in realtà non sono arrivate novità sulla politica monetaria e non erano di fatto attese. “È vero che la crescita si sta rafforzando e siamo fiduciosi che continuerà ad accelerare e a diffondersi – sostiene Draghi – ma se le prospettive diventassero meno favorevoli o incoerenti con l’aggiustamento richiesto dell’inflazione, saremmo pronti ad aumentare” il Quantitative easing. Prima di pensare a una normalizzazione della politica monetaria è necessario che l’inflazione sia vicina al 2%, “per tutta l’Eurozona e non per un solo Paese”. Quanto al ballottaggio per le presidenziali francesi fra l’europeista Emauel Macron e l’euroscettica Marine Le Pen: “non facciamo politica monetaria in base agli esiti elettorali”.

La conferma della rotta dalla Bce sostiene il secondario. Il rendimento del decennale italiano arretra al 2,26%, anche se lo spread con il Bund tedesco si porta a 195.20 (+0,77%). 

In Piazza Affari il titolo più penalizzato è Tenaris che, dopo un avvio positivo grazie alla brillante trimestrale, fa un’inversione a  U, in parte per il calo del petrolio, in parte perché  alcuni analisti ritengono che la crescita aziendale sia già incorporata nel valore del titolo. Banca Akros conferma il giudizio neutral; per Kepler Cheuvreux e Banca Imi il giudizio rimane Reduce; positiva invece Mediobanca, che esprime una raccomandazione Outperform con target a 18,5 euro. Con l’oro nero in ribasso, le vendite colpiscono Eni, -1,51% e Saipem -2,83%.

Particolarmente deboli i finanziari a livello europeo. Sul Ftse Mib Unicredit che cede il 3,86%, pur mantenendo i guadagni settimanali al 9%. Arretrano Ubi -2,41%; Intesa -2,34%; Bper -2,72%; Banco Bpm -2,85%; Banca Mediolanum -1,35%. Assicurativi poco mossi, compresa Generali -0,14%, su cui Fitch conferma il rating “A-“ con outlook stabile.

Realizzi su Mediaset, -2,22%; Leonardo -1,95%; Cnh -1,35%. Fiat cede il 2,55%, ma Exor, cassaforte di casa Agnelli, guadagna l‘1,28%. Si riprendono le Utility: A2a +0,88%; Italgas +0,97%; Terna +0,43%. Atlantia mette a segno un rialzo del 2,27%, mentre lavora a un’offerta per Abertis e il cda dovrebbe decidere la cessione del 15% di Autostrade. Resta tonica la moda con Moncler +1,2%.

Fuori dal paniere principale, corrono i titoli delle società di calcio: Lazio  + 20,15% in vista della finale di Coppa Italia contro la Juventus, che a sua volta avanza del 7,75% a pochi giorni dalla semifinale di Champions contro il Monaco. Pioggia di acquisti sulla Roma +14,29%, saldamente al secondo posto in campionato. In spolvero Datalogic, +3,4% all’indomani dei conti e Rcs +3,09%. Cede Fincantieri: -4,18%.

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