Le piazze europee aprono la settimana all’insegna della debolezza, con le elezioni francesi che si avvicinano e la banca nazionale della Repubblica Ceca, la CZECH National Bank, che sgancia la corona dall’euro. Un fatto rilevante soprattutto sotto il profilo psicologico, nell’era della Brexit. Piazza Affari perde circa mezzo punto (-0,48%), e si ferma a 20.202 punti base, Madrid cede lo 0,87%, Parigi lo 0,54%, Francoforte lo 0,2%. Piatta Londra a -0,01%.
Il clima non si scalda nemmeno con le parole di Mario Draghi: “L’incertezza politica probabilmente sarà persistente nel 2017 – dice il governatore della Bce – ma restiamo fiduciosi che la ripresa economica, supportata dalla nostra politica monetaria, possa proseguire”. Sul fronte macro si registra un rimbalzo della produzione industriale italiana a febbraio, ma inferiore alle attese.
La cautela prevale a Wall Street. Da segnalare Tesla che, dopo aver superato Ford, batte anche Gm e diventa gruppo automobilistico Usa a maggiore capitalizzazione. C’è attesa intanto per le parole di Janet Yellen, che risponde oggi a tweet e pubblico, al convegno organizzato dalla Gerald R. Ford School of Public Policy dell’Università del Michigan. Sul fronte monetario il dollaro perde un po’ terreno, rispetto alla mattinata, dopo essere risalito ai massimi da un mese. La moneta unica scambia a 1,06 sul biglietto verde (+0,2%). Brent in salita, +1,103% a 55,81 dollari al barile: il petrolio trae spunto dalle tensioni in Medio Oriente e dal nuovo stop al giacimento libico Sharara, dopo che ignoti hanno bloccato l’oleodotto che porta al terminale.
Sul secondario italiano: lo spread fra decennale italiano e tedesco resta oltre la soglia dei 200 punti, 201,30 (+1,87%) mentre il rendimento torna a 2,24%. Inoltre, in un contesto di volumi sottili, per l’avvicinarsi della Pasqua, domani il Tesoro offrirà 6 miliardi nel Bot a 12 mesi a fronte dei 6,075 in scadenza. Ricca anche l’offerta a medio lungo, in agenda per mercoledì prossimo: 10 miliardi fra nuovo Btp triennale, 7 e 20 anni e off-the-run marzo 2030.
Capitolo azioni: titolo peggiore al Ftse Mib risulta Mediobanca, -2,05%, in un contesto di titoli finanziari a più velocità. Perdono quota Unicredit -1,28%, Intesa -0,55%, Banca Mediolanum -1,22%, Bper -1,62%. Salgono Banca Generali +1,49% e Fineco +1,27%. Le vendite colpiscono le utilities, in particolare Enel -1,05%. Scendono i titoli industriali come Cnh -1,75%; Prysmian -0,97%; Leonardo -1,62%.
Giù Telecom -0,49%. Intanto Vivendi ha depositato la lista per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione; fra i nomi di spicco quello di Franco Bernabé, per la terza volta nel colosso delle comunicazioni, che ha anche guidato per diverso tempo. Resta da capire quale ruolo sarà chiamato a svolgere, mentre resta l’incognita sul futuro presidente, con l’attuale numero uno, Giuseppe Recchi, in forse.
Fra i titoli più vivaci si distingue Moncler +1,45%. Bene Exor, +0,75%, con Ferrari in cammino, +0,22%. Fuori dal listino brilla la debuttante Avio, che sembra già una stella: +6,6%. Oggi il cda si è riunito per la prima volta dopo la fusione con la spac Space 2 e l’avvio delle negoziazioni in Borsa e ha nominato Roberto Italia presidente e Giulio Ranzo amministratore delegato.
Tonica la Juventus +5,35%, dopo la vendita definitiva del calciatore Simone Zaza al Valencia, finora in prestito. Il club incasserà 16 milioni di euro che potranno essere pagati in due esercizi e potranno diventare 18 a causa di altre condizioni previste dal contratto e sottoscritte dalle due parti. Un’operazione che genererà un effetto sull’esercizio valutato in 3,7 milioni di euro. Nuovamente sotto i riflettori Toscana Aeroporti: +5,55%.