Dal patto tra Essilor e Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio che controlla il 62,5% di Luxottica, arrivano le prime indicazioni sul futuro assetto di EssilorLuxottica, prodotto dalla maxifusione tra i due gruppi. La governance del nuovo gigante mondiale dell’occhialeria sarà paritetica solo per circa tre anni dalla costituzione, poi i membri del Cda saranno indicati a prescindere dalla provenienza.
Il primo Cda, perciò, avrà inizialmente otto componenti di nomina Delfin-Luxottica e altrettanti scelti da Essilor. Nel patto si precisa che “allo scadere del termine Iniziale dell’integrazione la nomina dei nuovi amministratori che resteranno in carica per tre anni sarà proposta dal consiglio d’amministrazione su indicazione del comitato nomine e remunerazioni o di qualsiasi azionista di EssilorLuxottica, prescindendo dalla provenienza dei candidati, cioè siano essi riconducibili a Luxottica o Essilor”. Il patto tra Essilor e Delfin prevede inoltre che al presidente esecutivo del consiglio di amministrazione del nuovo gruppo, cioè Leonardo Del Vecchio, non sarà attribuito il voto decisivo in caso di parità di voto nelle deliberazioni del consiglio di amministrazione.
Il periodo durante il quale sarà in vigore la governance paritetica inizierà dalla data di esecuzione dell’accordo e per il suo termine sono previste due opzioni: 1) all’approvazione del bilancio 2019 se la data di esecuzione cadrà entro i sei mesi dall’assemblea di Essilor chiamata ad approvare il conferimento della partecipazione di Delfin (prevista l’11 maggio); 2) all’assemblea sui conti 2020 se l’esecuzione ricorrerà a partire dal sesto mese successivo a questa assemblea.
Oggi in apertura il titolo in Borsa di Luxottica cede lo 0,77%, a 51,30 euro.