Ci lamentiamo che le imprese italiane non fanno efficienza energetica e che i costi sono crescenti. Non dipende tutto da acquisti e tassazione delle materie prime. Comunque le più alte in Europa. La strada per migliorare il sistema passa anche per la formazione. Quella erogata ai dipendenti – pubblica o privata – non è ancora adeguata. Non soddisfa molti dei parametri necessari ad ottenere le buone performance per abbattere costi e sprechi. E nelle scuole si apprende poco. Le buone pratiche utilizzate in molti Paesi , gradualmente dovranno gioco forza entrare nel nostro sistema. Nonostante qualche passo avanti è largamente avvertita la necessità di istruire e far apprendere. Fondimpresa, la struttura messa su da Confindustria ed organizzazioni sindacali, ha deciso di farsi avanti. Ha stanziato 15 milioni di euro per corsi su efficienza energetica, fonti integrative e rinnovabili, sostenibilità ambientale.
Dal 14 marzo al 13 giugno prossimi accetterà domande di finanziamento per l’apprendimento. Lo sviluppo di queste competenze specialistiche parte da lontano. Da basilari considerazioni che per avere risultati e più sviluppo bisogna essere preparati. Aggiungiamo che fuori alle aziende di casa nostra sopravvivono lentezze e burocrazia e capiamo perché l’Italia non è ai primi posti nelle classifiche europee di settore. La quantità di fondi europei ottenuti per corsi pubblici, mediamente non ha accresciuto le conoscenze dei lavoratori italiani. Le polemiche e la cattiva gestione dei fondi non si contano. Si spera che una organizzazione in partenariato Confindustria-Sindacati saprà fare meglio . I piani di formazione saranno, comunque, condivisi dalle imprese che aderiscono al Fondo. La struttura sarà interaziendale con un minimo di 30 lavoratori destinati , poi, a far migliorare i cicli di produzione delle loro aziende.