Due vittorie che scacciano i fantasmi, o quantomeno finiscono per allontanarli. Roma e Napoli erano praticamente obbligate a fare i 3 punti e ci sono riuscite, mantenendo così invariate le rispettive posizioni in classifica, ma anche il divario da chi insegue dalle retrovie. Tutto risolto allora? Non proprio.
Per capire se davvero si può parlare di crisi superata serviranno esami più probanti di Palermo e Crotone e il discorso vale soprattutto per i giallorossi, chiamati già da giovedì alla difficile rimonta europea col Lione. Non a caso il clima resta teso, come testimoniato al meglio dalle parole di Spalletti.
“Fortuna che abbiamo vinto altrimenti magari mi cacciavano – il commento piccato del tecnico – La Roma è una grande squadra e bisogna meritarsela, dovessi perdere altre due partite chissà… Il presidente comunque ha fatto benissimo a prendersela con me, ne ha tutto il diritto. Se però attaccasse i giocatori allora sì che gli risponderei…”.
Evidentemente a Spalletti non sono proprio andate giù le critiche di Pallotta, che gli ha imputato una scarsa rotazione della rosa e, dunque, il calo di rendimento delle ultime settimane. Il diretto interessato non ha fatto una piega, anzi ha finito per accontentarlo facendo un po’ di turnover, comunque inevitabile visto il dentro-fuori di giovedì.
Nonostante la panchina di Dzeko, Strootman, De Rossi ed Emerson (a cui bisogna aggiungere lo squalificato Manolas) la sua Roma s’è comunque mostrata superiore al Palermo, vincendo con un 3-0 (22’ El Shaarawy, 76’ Dzeko, 91’ Bruno Peres) persino troppo rotondo al netto della prestazione.
Va detto che sul match pesa la decisione dell’arbitro Rocchi di annullare un gol di Nestorovski per un presunto fuorigioco, per giunta sullo 0-0: non c’è controprova che la Roma non avrebbe vinto ugualmente, però il dubbio è lecito.
Proteste anche del Crotone in quel di Napoli, dove hanno finito per pesare alcune decisioni di Mariani che hanno fatto letteralmente infuriare Nicola. Su tutte i due rigori che hanno permesso agli azzurri prima di sbloccare l’empasse (32’ Insigne), poi di affossare le velleità di rimonta dei calabresi (66’ Mertens).
Sul primo, a essere fiscali, si può anche glissare, il secondo però grida vendetta vista anche la posizione di fuorigioco di Hamsik. E poi la mancata espulsione di Rog (ci stava il secondo giallo), a testimonianza di una giornata storta per l’arbitro e i suoi collaboratori. Nessuna polemica invece sul 3-0 finale di Insigne, splendido nell’agganciare un lungo lancio di Jorginho e freddare l’incolpevole Cordaz (70’).
“Questa era una partita difficile per noi, dopo Juve, Roma e Real c’era il rischio di abbassare la tensione invece ci siamo dimostrati maturi – l’analisi di Sarri. – Il nostro obiettivo da qui alla fine è quello di ottenere il massimo ma sono fiducioso, vedo la squadra in crescita”.