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Unicredit: ecco vecchi e nuovi azionisti dopo l’aumento di capitale

Arrivano già le prime indiscrezioni sul nuovo azionariato di Unicredit – Mentre le fondazioni hanno diluito le loro quote, i grandi fondi istituzionali avrebbero invece incrementato la loro esposizione – Ecco chi è salito e chi è sceso – Cambierà anche l’organigramma di vertice con Mustier sempre più numero uno.

Unicredit: ecco vecchi e nuovi azionisti dopo l’aumento di capitale

L’aumento di capitale da 13 miliardi di euro di Unicredit, il più grande della storia della finanza italiana, si è chiuso con successo lo scorso lunedì, giorno in cui anche l’inoptato ( pari a 1.469.645 diritti di opzione non esercitati nel periodo di offerta) è stato messo sul mercato, andando letteralmente a ruba.

Il 2 marzo si è inoltre chiuso il termine entro il quale doveva essere effettuato l’esercizio dei suddetti diritti e la sottoscrizione di nuove azioni. A questo punto, in base a quanto comunicato dalla banca di piazza Gae Aulenti, le nuove azioni derivanti dall’esercizio dei diritti saranno disponibili dal giorno di liquidazione successivo al termine della giornata contabile dell’ultimo giorno di esercizio dei diritti”.

UNICREDIT: VECCHI E NUOVI AZIONISTI 

Nel frattempo arrivano già le prime indiscrezioni sul nuovo azionariato di Unicredit. In base a quanto dichiarato dall’amministratore delegato dell’istituto milanese, Jean Pierre Mustier, tutti gli attuali soci hanno deciso di aderire all’aumento di capitale, ma momentaneamente non si hanno notizie certe su eventuali nuovi ingressi. Per sapere con sicurezza come sarà suddiviso il capitale di Unicredit occorrerà attendere il 20 aprile, giorno in cui si terrà l’assemblea sul bilancio del 2016.

In base ai rumors circolanti però, sembra già possibile farsi un’idea. Prima dell’aumento, il primo azionista della banca era Capital Research and Management, gestore americano di fondi che fa parte di Capital Group, che deteneva il 6,7%. Subito dietro c’era il fondo sovrano di Abu Dhabi Aabar (5%) seguito da BlackRock (4,82%). Poi il gruppo di fondazioni, guidato da Crt e Cariverona, che in base alle notizie circolanti hanno sottoscritto in misura parziale l’aumento diluendosi al 4,5-5% del capitale.

UNICREDIT: GLI ISTITUZIONALI AUMENTANO LA LORO QUOTA 

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, Capital Research, grazie alla ricapitalizzazione appena conclusa, avrebbe aumentato la sua quota in Unicredit investendo più di 1 milione di euro, passando dal 6,7 all’8%.

Ma il gestore Usa non è stato l’unico ad incrementare la propria esposizione. Anche Blackrock, Wellington asset management e Marshall Wallace avrebbero deciso di fare lo stesso (lo scrive Il Sole 24 Ore).

In base alle aspettative dunque, ma anche alle stesse caratteristiche dell’aumento di capitale, destinato più ai grandi istituzionali che alla clientela retail, la quota in mano ai singoli risparmiatori dovrebbe ridursi, scendendo intorno al 20%.

Naturalmente il riassetto azionario, con i grandi fondi sempre più forti, avrà ripercussioni anche sull’organigramma di vertice. Jean-Pierre Mustier è destinato a rafforzarsi ancor di più mentre il passo indietro dalla vicepresidenza di Fabrizio Palenzona, un tempo potentissimo ed espressione delle Fondazioni, è il segno visibile che in Unicredit è finita un’epoca e che la banca risponderà sempre più al mercato.

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