Inizia oggi a Wall Street l’Ipo di Snap, la matricola tecnologica più attesa dai tempi del debutto di Facebook. I titoli della società che controlla Snapchat, una delle app più diffuse, saranno offerti stamane ad un prezzo di 17 dollari, superiore alla forchetta di 14-16 dollari prevista in un primo momento.
Snap, che non ha mai fatto utili, partirà con una valutazione di mercato di 24 miliardi di dollari. Le quote dei due fondatori di Snap, Evan Siegel e Bobby Murphy (entrambi non ancora trentenni) varranno 4,3 miliardi di dollari ciascuna.
Fondata nel 2011, Snapchat è riuscita a superare Twitter nel 2016 in termini di utenti attivi giornalieri e ora punta a un collocamento da 3 miliardi di dollari, con una capitalizzazione iniziale di almeno 25 miliardi. L’offerta è guidata da Goldman Sachs e Morgan Stanley.
Al momento, i conti viaggiano in rosso. Dal prospetto depositato presso l’autorità di Borsa emerge che la società ha chiuso il 2016 con una perdita di 514,64 milioni di dollari, peggiore di quella da 372,89 milioni del 2015. Snap ha avvertito: “Abbiamo subito una perdita operativa in passato, ci aspettiamo di incorrere in una perdita operativa nel futuro e potremmo non raggiungere mai o mantenere la redditività”.