Dei circa 12 milioni di italiani che l’anno scorso hanno incassato il bonus di 80 euro, quasi un milione ha dovuto restituirlo per intero e altri 765mila solo in parte. Come mai? I motivi possibili sono due, entrambi piuttosto semplici: si tratta di contribuenti titolari di ulteriori redditi che li hanno portati a superare la soglia fissata per avere diritto al bonus, oppure l’imposta dovuta è risultata inferiore alle detrazioni. L’altra faccia della medaglia riguarda però oltre 1,5 milioni di contribuenti che se lo sono visti accreditare (in tutto o in parte) in sede di dichiarazione. I dati sono contenuti nelle statistiche sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche (Irpef) relative all’anno d’imposta 2015 stilate dal Dipartimento delle Finanze del Tesoro.
Dalla relazione emerge anche che il reddito medio degli italiani è di 20.690 euro ma poco meno della metà dei contribuenti (il 45%) dichiara al fisco e paga tasse su un reddito più basso di 15mila euro. Circa 10 milioni hanno un’imposta netta pari a zero, un numero che sale a 12,2 milioni se si considerano quelli la cui imposta è interamente compensata dal bonus di 80 euro.
Il Mef fa sapere inoltre che il 45% dei contribuenti si colloca nella fascia di reddito fino a 15mila euro e il 49% fino ai 50mila, soglia oltre la quale le dichiarazioni sono appena il 5,2%.
Rispetto alla situazione contrattuale dei contribuenti emerge che se si considerano soltanto i soggetti assunti a tempo indeterminato (pari a 16 milioni, +2,1% rispetto al 2014), il valore medio è pari a 23.068 euro (-1,3%), mentre coloro che hanno esclusivamente contratti a tempo determinato (pari a 4,8 milioni, +2%) hanno un reddito medio di 9.633 euro (-1,8%).
Infine, le addizionali che continuano ad aumentare. La regionale Irpef ammonta a circa 11,8 miliardi (+4,1% rispetto al 2014) e in media è pari a 400 euro (380 euro nel 2014). Il valore più alto si registra nel Lazio (620 euro), seguito dal Piemonte (510 euro). L’addizionale comunale ammonta invece complessivamente a 4,7 miliardi, in aumento del 5% rispetto al 2014, con un importo medio pari a 180 euro.